A Reggio Emilia, lontano dal mare e dall’abbraccio del Vesuvio, c’è un angolo dove l’azzurro non sbiadisce mai. È il colore che unisce, che accende i ricordi d’infanzia, che fa vibrare le corde del cuore ogni volta che il Napoli scende in campo. Qui, in una terra di tradizioni lontane, un gruppo di tifosi ha scelto di ritrovarsi, stringersi insieme attorno a una bandiera che profuma di casa, vicoli e passione. Il Club Napoli Reggio Emilia non è solo un luogo dove vedere le partite: è una piccola famiglia, un rifugio, un modo per sentirsi più vicini a Napoli anche quando i chilometri sembrano dividere. Ogni coro, ogni abbraccio, ogni emozione condivisa racconta la stessa verità: Napoli non si lascia mai, si porta dentro, ovunque. Per scoprire meglio questa realtà, abbiamo varcato metaforicamente la porta del club chiacchierando con la segretaria Anna Mottola, testimone preziosa di questa passione lontana ma mai distante.
Come nasce l'idea di creare un club Napoli a Reggio Emilia?
“Nasce ufficialmente 15 anni fa, nel settembre 2010 grazie alla passione di un piccolo gruppo di amici/tifosi che da un po' di anni si riunivano per seguire il napoli, sia in tv che in trasferta. Questo team si è allargato man mano, fino a quando non abbiamo sentito l’esigenza e il desiderio di riunire sempre più persone legate dalla stessa passione e dallo stesso amore per la maglia azzurra”.
Quanti iscritti conta il vostro Club e quali sono le vostre attività principali?
“A Luglio sono ripartite le iscrizioni, ed al momento contiamo su circa 100 soci. Le attività ruotano tutte intorno al Napoli, quindi riuniamo principalmente per vedere le partite. Durante l’anno facciamo una raccolta, e doniamo il ricavato ad un’associazione di Barra chiamata “il tappeto di iqbal”, che opera insieme a Save the Children con attività a sostegno dei ragazzi della periferia est”.
Come siete soliti organizzarvi in occasione delle partite del nostro Napoli?
“Abbiamo una sede, che è anc
he il nostro punto di ritrovo: si chiama Billiard Caffè Bocciodromo a Sant’Ilario d’Enza. La nostra base è lì, poi è chiaro che tutto dipende dai biglietti: abbiamo un gruppo di abbonati al Maradona, ed un gruppo che quando possibile viaggia per seguire il Napoli anche in trasferta”.
Come avete festeggiato l’ultimo Scudetto in città?
“La maggior parte di noi era a Napoli: alcuni allo stadio, tanti altri a Piazza del Plebiscito. Chi è rimasto a Reggio ha guardato la partita in sede, per poi scatenare la propria gioia andando in piazza a festeggiare”.
Siete riusciti a fare i biglietti, e come state vivendo l’esordio del Napoli in campionato proprio a Reggio Emilia?
“Quella con il Sassuolo è inevitabilmente la nostra trasferta “casalinga”. Siamo riusciti a fare i biglietti, anche se molto pochi rispetto alla richiesta. Saremo sparsi tra settore ospiti e tribuna. È bello inaugurare il campionato, nuovamente da Campioni d’Italia, e ci auguriamo porti fortuna”.
Qual è il tuo giudizio sul mercato, e chi sceglieresti per sostituire Lukaku?
“Lasciamo lavorare Manna, per cui preferisco non fare nomi. Riteniamo che finora abbia fatto davvero un ottimo lavoro”.
In che modo il Club partecipa alla vita di Reggio Emilia, al di là del solo contesto calcistico?
“Abitiamo qui da anni, ormai da una vita potremmo dire. Lavoriamo, abbiamo famiglia, possiamo contare su tanti soci sparsi un po' su tutto il territorio. La viviamo come fosse la nostra città adottiva”.
Quali sono i posti più belli che senti di consigliare ai napoletani di passaggio a Reggio Emilia?
“Piazza Prampolini, una delle piazze storiche di Reggio Emilia e il suo Duomo. Piazza San Prospero con i caratteristici portici che la circondano, insieme alla Basilica di San Prospero e la sua Torre. Piazza Martiri del 7 Luglio e il Teatro Valli. Ce ne sarebbero altri, ma il centro storico su tutti merita sicuramente una visita”.