Collegamenti telefonici a numeri speciali che fanno lievitare le bollette. L’allarme nel comprensorio stabiese e nella penisola Sorrentina è scattato nei mesi scorsi, quando i clienti di una delle più note compagnie telefoniche, si sono accorti, alla fine del bimestre, di insoliti addebiti. Telefonate costosissime (a numeri audiotel, di quelli collegati a servizi di cartomanzia o linee erotiche). Telefonate mai fatte dagli ignari utenti, che tuttavia se si rifiutano di pagare vanno incontro al distacco della linea telefonica. Le utenze risultano essere state collegate automaticamente a numeri speciali di servizi commerciali a pagamento che spesso si avvalgono della possibilità di fatturare il loro conto tramite le compagnie nazionali, cui va una minima percentuale. «Si tratta di telefonate che durano solo qualche secondo – spiega l’avvocato Marilisa Somma dell’associazione consumatori a cui si sono rivolti i cittadini – il tempo dello scatto alla risposta che può costare anche più di 12 euro, o, come nel caso di cliente che si è visto addebitare 100 euro più iva per circa tre minuti di telefonate mai effettuate». I collegamenti verso questi numeri sono resi possibili dall’inattivazione del blocco selettivo delle chiamate, in altre parole, quel dispositivo che impedisce telefonate a numeri satellitari e a numeri speciali. In trappola, però, si cade anche tramite internet, a causa del «Dialer» un programma per computer che altera i parametri della connessione alla rete. «Per chi naviga nel
web il problema non cambia – continua l’avvocato Somma – il Dialer, lecito ma spesso utilizzato in maniera nascosta, cambia il numero telefonico a cui si è connessi e lo sostituisce con un numero a pagamento con prefissi 166, 144 ed 899». Le denunce dei cittadini, difesi gratuitamente dall’Unione Consumatori, sono arrivate alla Procura della Repubblica di Torre Annunziata. Per ora solo la prima, di centinaia di udienze, è stata esaminata dal giudice di pace. Giuseppe D’Angelo, giudice della sezione stabiese ha quindi condannato la nota compagnia telefonica al rimborso della somma contestata e al pagamento delle spese processuali. Dato che, come recita la sentenza, «Non essendo mai venuto ad esistenza alcun contratto tra fornitore del sevizio e utente, il quale non sia stato neppure in grado di conoscere il prezzo corrispettivo, non sussiste alcun titolo a fondamento del preteso credito dalla concessionaria». Intanto l’Unione Consumatori mette in guardia gli utenti: «Si sono rivolti a noi più di cento persone – spiega Luigi Conte presidente dell’associazione locale – e in questi casi è opportuno prevenire assicurandosi che sulla propria linea telefonica sia attivo il blocco delle chiamate selettive per evitare le telefonate ai numeri che iniziano con 899 oppure 892. Se invece ci si ritrova con bollette salate consigliamo di pagare parzialmente la fattura, quindi il traffico telefonico realmente effettuato e contestare quella parte di bolletta non riconosciuta prima della sua scadenza».