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Strage Bologna: migliaia in corteo fra applausi e commozione

Come ogni anno grande partecipazione alla cerimonia.

di Ansa


Tanti applausi, commozione e le lacrime di alcuni cittadini hanno accolto il corteo delle celebrazioni della strage del 2 agosto 1980 alla stazione di Bologna, nella quale 85 persone sono morte e 200 sono rimaste ferite.

    In prima fila, dietro ai gonfaloni, ci sono la ministra dell'Universita e Ricerca, Anna Maria Bernini, il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, il presidente della Regione, Michele de Pascale. Alle manifestazione partecipa, tra gli altri, anche la segretaria del Pd, Elly Schlein.
    Il corteo a cui partecipano diverse migliaia di bolognesi quest'anno, per via dei lavori del tram in via indipendenza, avrà un percorso differente rispetto alla tradizione. La manifestazione sta percorrendo via Ugo Bassi, per poi procedere in via Marconi, via Amendola e terminare in stazione, dove si terranno i discorsi ufficiali per ricordare le vittime della strage e il triplice fischio del treno alle 10.25, orario dell'esplosione della bomba. 

Il presidente dell'Associazione tra i familiari delle vittime della strage alla Stazione di Bologna, Paolo Bolognesi ha dichiarato:    "Oggi sappiamo chi è stato e ne abbiamo anche le prove. La strage del 2 agosto 1980, già ideata nel febbraio 1979, fu concepita e finanziata dai vertici della famigerata loggia massonica P2, protetta dai vertici dei Servizi Segreti italiani iscritti alla stessa loggia P2, eseguita da terroristi fascisti. Contiguità che sembrano ancora oggi salde e inconfessabili, se pensiamo che fino a ieri le inchieste sulla strage del 2 agosto sono state ostacolate in ogni modo con depistaggi e intossicazioni che, seppur smascherate e smontate in sede processuale, hanno portato a ritardi di anni e anni nell'accertamento dei fatti.  E se ci sono voluti così tanti anni perché si arrivasse a svelare il quadro completo di chi ha voluto ed eseguito la strage del 2 agosto 1980, - ha aggiunto - è perché tutti, a parole, affermano di volere la verità, ma nei fatti sono moltissimi coloro che, pur avendone la possibilità, hanno fatto e fanno qualunque cosa per nasconderla, ritardarla e dissimularla.  Alla Presidente del Consiglio, che ci ha accusato di volerla esporre a ritorsioni, nel ricordare il passato da cui proviene, come quello da cui provengono gli esecutori delle stragi, vogliamo dire che una cosa è il rispetto per le Istituzioni, un'altra cosa è l'accettazione di riscritture interessate della storia, cosa che non siamo in alcun modo disposti a far passare. Presidente Meloni - ha detto - condannare la strage di Bologna senza riconoscerne e condannarne la matrice fascista è come condannare il frutto di una pianta velenosa, continuando ad annaffiarne le radici". 
 
 È importante per noi che ci sia un'ampia partecipazione" alle celebrazioni della strage della stazione di Bologna "da ogni parte d'Italia perché quello che è accaduto il 2 agosto è importante per tutta l'Italia non solo per la nostra città. Le ultime sentenze della Corte di Cassazione confermano la verità giudiziaria, d'ora in poi si potrà raccontare in modo diverso quello che è accaduto alla stazione di Bologna. Conosciamo i mandanti, gli esecutori e gli organizzatori". Lo ha detto il sindaco di Bologna, Matteo Lepore. 
Alla cerimonia partecipano, tra gli altri, Michele De Pascale, presidente della Regione Emilia-Romagna e Anna Maria Bernini, ministra dell'Università e della Ricerca.
"È importante che questo sia un percorso che accompagni anche le altre stragi del nostro Paese, della strategia della tensione e delle stragi di mafia. Verità e giustizia sono parole scolpite nel cuore della nostra città - ha detto Lepore - Una città e Paese democratico si può dire tale, quando si conosce appieno la verità e insieme la si può onorare attraverso il lavoro della Repubbilca italiana, attraverso t

utte le sue funzioni". 

Mattarella: 'Fu una spietata strategia eversiva neofascista'
"La strage della Stazione di Bologna ha impresso sull'identità dell'Italia un segno indelebile di disumanità da parte di una spietata strategia eversiva neofascista che mirava a colpire i valori costituzionali, le conquiste sociali e, con essi, la nostra stessa convivenza civile". Lo afferma il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
"Il 2 agosto di quarantacinque anni fa - ricorda il capo dello Stato - con i corpi straziati, i tanti morti innocenti, la immane sofferenza dei familiari, lo sconvolgimento di una città e, con essa, dell'intera comunità nazionale, è nella memoria del Paese. Bologna, l'Emilia-Romagna, l'Italia, risposero con prontezza e fermezza, esprimendo tutta la solidarietà di cui sono capaci, respingendo il disegno destabilizzante, le complicità presenti anche in apparati dello Stato, le trame di chi guidava le mani stragiste. Nel giorno dell'anniversario - prosegue - , si rinnovano alle famiglie delle vittime i sentimenti di vicinanza. Espressione di una comunità coesa che aderisce a quei principi democratici, che gli artefici della strage volevano cancellare, generando paura per minare le istituzioni, cercando di spingere il Paese verso derive autoritarie, con responsabilità accertate grazie al tenace lavoro di Magistrati e servitori dello Stato".
"Merita la gratitudine della Repubblica la testimonianza dell'Associazione dei familiari delle vittime, che ha sempre tenuto accesa la luce sul percorso che ha portato a svelare esecutori e mandanti, prezioso esempio di fedeltà ai valori costituzionali, specie per i giovani", conclude Mattarella. 

La Russa ricorda sui social la strage di Bologna

Il giudice: 'Clima troppo caldo, non posso parlare'
"Ritengo sia ancora presto perché nel dibattito pubblico sulla storia giudiziaria della strage del 2 agosto 1980, che ha una portata storico-politica gigantesca, entrino anche i giudici che quelle sentenze hanno reso e con esse hanno parlato. Adesso è il turno dell'opinione pubblica". Il giudice Francesco Maria Caruso, presidente della Corte di assise che ha giudicato e condannato all'ergastolo Paolo Bellini, ha risposto così ad una richiesta di intervista del giornalista Daniele Predieri per Estense.com, quotidiano online ferrarese, che ne ha pubblicato il testo nel giorno del 45/o anniversario dell'attentato cui dedica uno speciale.

"Ho letto la rassegna stampa di oggi - ha scritto Caruso, ora in pensione - e vedo che il clima politico si sta surriscaldando. In queste condizioni non posso rilasciare interviste e unirmi alle tante voci che si sovrastano, con toni sempre più alti. Oltretutto, il collega che sta scrivendo la motivazione della sentenza della Cassazione deve essere lasciato in pace e temo che le mie risposte alle sue domande, tutte interessanti e meritevoli di risposta, finirebbero con l'interferire col lavoro che la Corte deve completare". La sentenza Bellini è infatti definitiva dal primo luglio. Caruso, che dopo il processo fu anche oggetto di minacce (per cui Bellini venne arrestato) è convinto che verrà il momento di parlare del processo "in una sede di studio, in un contesto di giuristi e storici, pacato e riflessivo, come spero sarà il convegno del 20 settembre a Ferrara a 20 anni di distanza dal delitto Aldrovandi", altro caso di cui si è occupato. "Non escludo che nel prossimo futuro possa essere necessario correggere inesattezze, errori, falsità, ma al momento spetta al dibattito pubblico commentare e valutare ciò che i magistrati hanno fatto". In ogni caso "è del tutto evidente che di quel fatto e di quelle sentenze si deve parlare; che il cittadino deve sapere ed essere informato, ad ogni livello". Nello speciale, Estense.com pubblica anche un intervento di Leonardo Grassi, già giudice istruttore della prima ora nell'inchiesta sulla strage.


sabato 2 agosto 2025 - 10:44 | © RIPRODUZIONE RISERVATA

 



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