Napoli Calcio

Psv-Napoli, notte da incubo: gli azzurri si smarriscono in Europa

Il Napoli di Conte perde certezze, identità e fiducia. Sabato serve una scossa contro l'Inter per invertire la rotta

di Giovanni Minieri


Ci sono sconfitte che pesano per il risultato e altre che lasciano un’ombra più profonda. Il 6-2 di Eindhoven appartiene a questa seconda categoria. Non è solo una disfatta in Champions League, ma un campanello d’allarme che racconta di un Napoli confuso, vulnerabile, forse già in crisi d’identità.

Al Philips Stadion è andato in scena un crollo senza precedenti: tecnico, tattico e mentale. Dopo un buon avvio e il gol di McTominay, la squadra si è letteralmente sciolta alla prima difficoltà. Da lì, un susseguirsi di errori, disattenzioni, espulsioni e gol subiti che hanno reso la serata quasi surreale. Un Napoli che fino a un anno fa sapeva imporsi anche contro qualsiasi avversario, ieri è apparso fragile, nervoso e disunito.

Antonio Conte, inevitabilmente, finisce nel mirino. La gestione della rosa, le scelte di modulo, le rotazioni e perfino la comunicazione: tutto sembra oggi in discussione. Eppure, questo Napoli l’aveva magistralmente ricostruito lui, restituendogli orgoglio e mentalità vincente. Ma il paradosso è che, nel tentativo di migliorare, la squadra si è smarrita. Il mercato estivo, anziché rafforzare, sembra av

er complicato gli equilibri: nove acquisti, molti dei quali non ancora entrati nei meccanismi del tecnico leccese, e un gruppo che fatica a parlare la stessa lingua.

La sensazione è che si sia rotto qualcosa. Forse nello spogliatoio, forse nella testa, forse nella fiducia collettiva. Quelle parole di Conte dopo la partita — “Vedendo certe cose dico che sarà un anno difficile” — suonano come un avvertimento, ma anche come una resa parziale. Il Napoli sembra aver perso quella fame, quell’intensità, quella compattezza che lo avevano reso speciale.

Il calendario è impietoso, la Champions non aspetta, e sabato arriva l’Inter: ma è proprio nelle difficoltà che una squadra ritrova sè stessa. Serve uno scatto d’orgoglio, non solo tecnico ma mentale. Servono meno alibi, meno esperimenti, più identità.

Perché questa non è una semplice sconfitta. È un segnale.
Il Napoli può ancora rialzarsi, ma prima dovrà guardarsi dentro e capire dove ha perso la rotta. Solo allora potrà tornare a essere quello che era: una squadra che intimoriva, e non una che ha paura di sè stessa.


mercoledì 22 ottobre 2025 - 10:52 | © RIPRODUZIONE RISERVATA

 



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