Cronaca

Pompei: Camere alle prostitute padre e figlio arrestati

Sfruttamento di squillo in un hotel vicino agli Scavi.

di Susy Malafronte


Affittavano camere alle prostitute a due passi dagli Scavi, finiscono in manette padre e figlio per favoreggiamento della prostituzione. Antonio e Maurizio Chierchia, di 70 e 30 anni, gestivano un complesso abusivo di fitta camere in via Civita Giuliana a circa cento metri dal sito archeologico. Dalle indagini dei carabinieri è emerso che tutte le prostitute che operano sul territorio di Pompei, secondo quanto hanno dichiarato dalle stesse donne, si recavano con i loro clienti a Civita Giuliana «perché si fidano dei signori Chierchia, persone riservate e gentili». Il blitz dei militari, coordinati dal capitano della compagnia di Torre Annunziata e del luogotenente Vittorio Manzo, è scattato nella tarda mattinata di ieri dopo un'intensa attività di intelligence. In seguito ad un'operazione di controllo del territorio, disposta dal capitano Toti, i carabinieri sono venuti a conoscenza che a Civita Giuliana affittavano camere alle prostitute. È scattata, così, l'intensa attività investigativa. Pedinamenti e appostamenti, eseguiti dagli inquirenti a prostitute e clienti, hanno dato conferma ai sospetti. I militari, nei giorni scorsi, hanno fermato diverse prostitute, accompagnate dai clienti, all'uscita del complesso di fitta camere. Interrogati dai carabinieri tutti hanno dichiarato di servirsi delle camere di Civita Giuliana soprattut

to per i prezzi bassi applicati dai proprietari. La tariffa richiesta dai Chierchia, infatti, era di 18 euro. Una cifra ridotta rispetto ai cinquanta euro richiesti da altre strutture affittuarie di Pompei, hanno sostenuto le donne che si recavano abitualmente. Nella tarda mattinata di ieri i carabinieri hanno fatto irruzione nel complesso abusivo di Civita Giuliana, sorprendendo una prostituta e il suo cliente mentre occupavano una stanza. Per Antonio e Maurizio Chierchia, il primo residente a Torre Annunziata il secondo a Pompei, sono scattate le manette. Il capo di accusa per entrambi, trasferiti nel carcere di Poggioreale, è di favoreggiamento alla prostituzione, secondo la normativa prevista dalla legge Merlin. Tale dispositivo prevede l'arresto per quanti offrono, gratuitamente o a pagamento, abitazioni a prostitute per consentire loro di ricevere la clientela. Nel corso dell'operazione i militari hanno posto sotto sequestro le venti camere utilizzate per il business della locazione del sesso a pagamento. Le indagini dei carabinieri continuano per accertare, anche, se il complesso posto sotto sequestro stato realizzato con le relative concessioni. Il primo cittadino Claudio D'Alessio, intanto, ha scritto al tenente colonnello Andrea Paris, del comando gruppo di Torre Annunziata, per complimentarsi e ringraziarlo, a nome della città, dell'operazione portata a termine.


venerdì 25 settembre 2009 - 16.19 | © RIPRODUZIONE RISERVATA

 



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