Un nuovo grande soggetto politico di massa oppure un partito né carne né pesce? Ed ancora, discontinuità rispetto al passato o riproposizione della vecchia classe dirigente e delle vecchie politiche? E’ dietro alla risoluzione di questi rebus che si nasconde la chiave per arrivare alla vera identità del Partito Democratico. Un’identità non facile da trovare e che lascia presagire una gestazione tutt’altro che semplice per il Pd, a livello nazionale come in quello locale. Proprio per questo motivo anche a Castellammare di Stabia i membri più autorevoli di Ds e Dl, le due maggiori compagini che daranno vita al futuro Partito Democratico, hanno rinunciato alle ferie e si preparano ad affrontare un agosto torrido, e non solo per le temperature climatiche, in vista di un autunno altrettanto caldo. “Noi della Margherita – commenta Gaetano Cimmino, segretario del partito di Rutelli a Castellammare – ci adopereremo affinché al più presto si formi un gruppo unico del Pd. Vogliamo, nel più breve tempo possibile, rifare in città quello che è già stato fatto a livello nazionale, regionale e provinciale. Da qui a qualche settimana, anche in giunta ufficializzeremo le posizioni degli assessori che intendono aderire al nascituro Partito Democratico”. E’ sulla tempistica che si concentra il neo assessore della giunta Vozza. Per lui partire col piede giusto significa puntare in alto, per questo ribadisce: “noi siamo pronti a partire ed invitiamo anche chi intende dare il proprio contributo per la costruzione del Pd ad adoperarsi da subito. Su una cosa, però, dobbiamo convenire tutti, le posizioni sul Partito Democratico a Castellammare devono essere chiare”. Archiviati i preliminari poi, sempre secondo l’opinione di Cimmino, i membri del Pd dovranno puntare sulle primarie e sugli obiettivi da raggiungere per il rilancio del territorio: “Il secondo step che dovremo fare è quello di adoperarsi pe
r le primarie del 14 ottobre. Dovremo essere bravi a coinvolgere donne e giovani al fine di ampliare il consenso elettorale. Ma in città dovremo anche puntare sul rilancio delle partecipate, sullo sviluppo del territorio, sulla scuola, sul sociale e su una riqualificazione urbanistica di Castellammare. Insomma, la vera sfida per noi è la trasformazione turistico–alberghiera della città. Di una cosa, però, sono sicuro: il Pd porterà un vento di cambiamento che la città vuole da tempo e gli artefici di questo cambiamento saranno soprattutto i giovani. Sarà questo nuovo soggetto a lanciare la nuova classe politica stabiese”. Più cauto, invece, il parere di Giuseppe Bruno. Per il segretario della Quercia stabiese “ogni discorso sul PD allo stato è prematuro”. “Ogni discussione sul nascituro Partito Democratico – osserva Bruno – è rinviata a dopo le ferie”. Se il segretario dei Ds è laconico, chi trova il tempo per parlare alla gente è Nicola Corrado che attraverso il suo sito internet (www.nicolacorrado.it) ed il portale youtube fa sapere la sua posizione relativamente al Pd. “Per il Pd – spiega il leader di I care attraverso un video che dosa immagini e parole – i giovani sono essenziali. Per aprirci al futuro e non rimanere schiacciati sul presente c’è bisogno di entusiasmo, idee, responsabilità e competenze”. Ma il Pd deve essere, per Corrado, soprattutto volano di cambiamenti: “nel nostro paese prevalgono corporazioni e privilegi ed i giovani sono fuori. Noi, invece, dobbiamo esser presenti. Siamo l’Italia nuova di cui abbiamo bisogno. Dobbiamo candidarci e saper rappresentare questa novità”. Infine, un pensiero dedicato al tema della legalità: “esiste nei nostri territori un confine troppo sottile tra legalità ed illegalità. Nel Pd non ci possono essere ombre, bisogna avere il coraggio di rompere gli equilibri. I nostri nemici sono i signori delle clientele”.