Sold-out al Maradona per il sentitissimo big-match tra Napoli e Juventus, vero esame di laurea per la nuova squadra che Calzona sta provando a rendere sempre più simile al proprio credo calcistico. Di Lorenzo e compagni vogliono dar seguito al successo tennistico del Mapei Stadium nel recupero infrasettimanale di mercoledì scorso, e si affidano anche alla cabala che sciorina un dato da non sottovalutare. Il Napoli non perde davanti al proprio pubblico contro i rivali storici in maglia bianconera addirittura dal marzo 2019, e vuole continuare la proprio striscia in un momento in cui i 3 punti possono valere realmente doppio.
Pochi cambi per mister Calzona rispetto all’ultimo match contro il Sassuolo. Davanti a Meret, torna al centro della difesa Juan Jesus in coppia con Rrahmani, mentre sulle fasce operano Di Lorenzo ed Olivera che vince il ballottaggio con Mario Rui. In mediana Traoré supera Zielinski nelle gerarchia, con Anguissa altra mezzala a scortare lo stakanovista Lobotka. Intoccabile il trio delle meraviglie in attacco, con Osimhen al centro del fronte d’attacco e Politano/Kvaratskhelia ad agire larghi sulle corsie esterne.
Subito chiaro il copione fin dai primi minuti, con il Napoli a fare la partita, e la squadra di Allegri pronta a raccogliersi nella propria trequarti per poi ripartire. Politano premia subito la sovrapposizione di capitan Di Lorenzo, cross teso con Szczesny che allontana in uscita la minaccia. All’8’ ottima intuizione di Traore che alla sulla destra per Politano, spiovente ben calibrato per Osimhen, ma c’è Bremer in anticipo a salvare la Juve. I bianconeri provano al alzare la testa con un’inzuccata di Vlahovic che incorna largo alla sinistra di Meret. Gli uomini di Calzona mantengono il pallino del gioco senza trovare l’imbucata, poi Iling Junior ci prova dalla distanza senza eccessiva potenza, e Meret si allunga per far sua la sfera. Ghiottissima occasione per il Napoli al minuti 24: la palla schizza nell’area bianconera come un flipper, poi raggiunge la zona presidiata da capitan Di Lorenzo, abile a caricare subito il destro ma la conclusione di perde di poco alta sopra la traversa. 120 secondi più tardi Bremer stende Osimhen all’altezza del vertice destro dell’area di rigore: finta di Kvara, parte Politano con Szczesny che inizialmente non trattiene, poi si salva in extremis sul rimorchio di Anguissa. Rischia il Napoli quando Miretti lancia Vlahovic sul filo del fuorigioco, lob su Meret in uscita e pallone che si stampa sul palo. Al 36’ strepitosa ripartenza made in Naples, con Kvara che fa 60 metri palla al piede, poi arriva scarico davanti a Szczesny che mantiene inviolata la propria porta. Preme la squadra di Calzona, con Bremer costretto agli straordinari per salvare sulla linea su un Kvaratskhelia indemoniato. Traore ciabatta dai 20 metri, poi finalmente la supremazia azzurra viene premiata dal gol del vantaggio. Azione insistita sulla destra, cross di Di Lorenzo
allontanato da Bremer, ma c’è Kvara sul palo più lontano che si coordina perfettamente e con un siluro al volo fulmina Szczesny. Traore perde un pallone sanguinoso ma non ne approfitta da buona posizione, quindi l’ultimo squillo della prima frazione è di Traore, che a giro trova i guantoni dell’estremo difensore ospite.
Al 50’ traversone da destra a sinistra di capitan Di Lorenzo verso Olivera, ma è attento Cambiaso in chiusura e la Juve evita guai. Una dormita difensiva libera Cambiaso davanti a Meret, ma l’esterno bianconero si lascia ipnotizzare calciando alle stelle. Poco dopo splendido gioco di gambe di un sempre vivo Politano, assist per Rrahmani che tenta la mezza girata in acrobazia senza successo. Triplo cambio per Calzona con Ostigard, Zielinski e Raspadori. I partenopei amministrano il vantaggio e provano a cercare il momento giusto per affondare il colpo, mentre quando serve c’è Juan Jesus a giganteggiare su Vlahovic. Di Lorenzo ci prova col mancino ma non trova lo specchio, ma nel miglior momento del Napoli la squadra di Allegri trova a sorpresa il gol del pareggio. Troppo spazio concesso sulla destra, Chiesa non se lo fa ripetere due volte, e con una rasoiata dal limite infila l’incolpevole Meret. La doccia fredda potrebbe aver scalfito le certezze di chiunque, ma non di questo “nuovo” Napoli, che si rimette a pedalare a testa bassa alla ricerca dei 3 punti. Al minuto 88 arriva l’episodio che decide la gara: cross di Di Lorenzo, Osimhen controlla e nel girarsi si becca la tacchettata di Nonge sulla caviglia. L’arbitro Mariani lascia inizialmente correre, ma richiamato al video, non può esimersi dal decretare la massima punizione. Szczesny si supera su Osimhen, ma il più lesto di tutti è Raspadori che realizza il tap-in vincente e festeggia sotto la Curva grondante di gioia. Calzona riserva la standing ovation a Kvara sostituito da Lindstrom, e dopo 5 minuti di recupero, il Maradona esplode per una vittoria pesantissima nel momento decisivo della stagione
NAPOLI – JUVENTUS 2-1
Reti: 42’ pt Kvaratskhelia (N), 36’ st Chiesa (J), 43’ st Raspadori (NO)
NAPOLI (4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Rrahmani (20’ st Ostigard), Juan Jesus, Olivera; Anguissa, Lobotka, Traorè (20’ st Zielinski); Politano (20’ st Raspadori), Osimhen, Kvaratskhelia (45’+3 st Lindstrom). All. Calzona.
JUVENTUS (3-5-2): Szczesny; Rugani, Bremer, Alex Sandro; Cambiaso (21’ st Weah), Miretti (30’ st Nonge, 45’ st Danilo), Locatelli, Alcaraz (45’ st Milik), Iling Junior (30’ st Yildiz); Vlahovic, Chiesa. All. Allegri.
Arbitro: Maurizio Mariani della Sezione AIA di Aprilia
Note: Osimhen (N) sbaglia un calcio di rigore al 43’ st. Ammoniti: Vlahovic (J), Bremer (J), Cambiaso (J), Traore (N), Calzona (N). Corner: 2-1. Recupero: 1’ pt, 5’ st.