Quando il 2025 si avvicina alla sua conclusione, una cosa è certa: il cuore azzurro non ha mai smesso di battere, ovunque ci sia un tifoso del Napoli. Tra emozioni, sacrifici, momenti condivisi e una Supercoppa portata a casa con orgoglio, il Club Napoli Pinerolo ha vissuto un anno intenso, fatto di passione vera e amore viscerale per questi colori.
Ne parliamo con Carlo Argenzio, addetto stampa e responsabile social media del club, per ripercorrere un bilancio che profuma di appartenenza e identità, ma anche per guardare all’attualità di una squadra che, forte del successo in Supercoppa, si prepara a una trasferta di Cremona da affrontare con fame, carattere e spirito napoletano. Un racconto che unisce tifo, emozioni e orgoglio azzurro, perché il Napoli non è solo una squadra: è una fede che non conosce confini.
Carlo, che anno è stato il 2025 per il Club Napoli Pinerolo?
"Il 2025, senza mezzi termini, è stato un anno che è andato maledettamente bene. Dal mio punto di vista si è trattato di una crescita esponenziale, sotto ogni aspetto. Abbiamo portato avanti tutte le nostre attività storiche, a partire dalla beneficenza, che per noi resta un pilastro fondamentale. In collaborazione con il Comune di Pinerolo abbiamo organizzato l’iniziativa solidale legata al gemellaggio storico con la cittadina bosniaca di Derventa. Poi c’è stato l’evento teatrale, che ormai è diventato un appuntamento attesissimo: lo realizziamo con la compagnia dei Melannurca, napoletani trapiantati qui da tantissimi anni, con i quali continueremo anche nel 2026.
A metà settembre abbiamo preso parte, in collaborazione con il Comune di Pinerolo, alla Giornata dell’Appartenenza, un appuntamento che ha riunito in Piazza Vittorio Veneto le numerose realtà del tessuto associazionistico pinerolese. La manifestazione ha registrato una grande partecipazione di pubblico e il nostro Club ha contribuito con uno stand, aderendo con entusiasmo a un evento di grande valore per la città.
Devo dire che la risposta dei tifosi è stata talmente importante nell’ultimo periodo, che abbiamo dovuto raddoppiare la capienza della sala: un segnale chiarissimo della crescita del club. Soprattutto per quanto riguarda quei soci che vogliono vivere il Napoli in modo attivo: partecipare, muoversi, seguire la squadra, dentro e fuori casa.
La sala principale, già dotata di un grande schermo Full HD, non era più sufficiente a contenere il numero di persone che vengono a vedere le partite. Oggi siamo circa 220-230 iscritti, mentre le due sale insieme possono accogliere poco più di 120 persone. Questo equilibrio ci consente comunque di soddisfare tutti: c’è chi partecipa soprattutto agli eventi conviviali e alle feste, e chi invece vive il club soprattutto nelle serate dei match ufficiali. Fortunatamente riusciamo a dare spazio a tutti.
C’è poi il grande tema delle trasferte. I soci ci chiedono sempre più spesso di organizzarle e, quando c’è la possibilità di acquistare i biglietti, seguiamo il Napoli sugli spalti di qualsiasi stadio. Il salto di qualità è stato evidente anche nella composizione del gruppo: la qualità dei soci è cresciuta, e questa è una soddisfazione enorme, non solo a livello personale, ma anche come riconoscimento all’interno del panorama nazionale dei club Napoli. Siamo un club del Nord, in una realtà piccola come Pinerolo, eppure siamo diventati una realtà forte e rispettata.
Il rapporto con la UANM è fondamentale: ci dà certezze, supporto e una rete vera. Ovunque ci muoviamo, sappiamo che c’è sempre un Club di riferimento pronto a dare una mano, esattamente come facciamo noi quando qualcuno viene qui nel Torinese. Questo spirito di collaborazione è uno dei nostri valori più importanti.
Quali sono state le iniziative che hanno segnato la crescita del Club?
"Nel corso dell’anno abbiamo portato a termine tantissime iniziative: dal calendario ufficiale del club distribuito ai soci, alla cena di Natale in un agriturismo splendido che è anche nostro sponsor. Abbiamo investito molto anche sull’identità visiva e sull’abbigliamento: grazie ad Arturo della Corte, storico negozio sportivo, abbiamo realizzato le tute Joma in blu scuro e in azzurro Napoli, poi bomber, giacconi, t-shirt, polo, braccialetti e, da quest’anno, delle sciarpe in lana davvero speciali. Lunghe un metro e mezzo, tubolari, una vera chicca.
Stiamo completando la linea con cappellini, scaldacollo e pile: un percorso fatto passo dopo passo, con programmazione e attenzione. Nulla è lasc
iato al caso, perché senza una visione chiara non si cresce. E i risultati ci stanno dando ragione.
Abbiamo partner di cui siamo orgogliosi: oltre ad Arturo della Corte, Amici di Zampa, Gigi Pizza, Unipol Glass, un’autoscuola e altre realtà che credono nel nostro progetto.
Nonostante l’aumento delle spese, riusciamo a restare sempre in attivo, mantenendo una quota soci bassissima, probabilmente tra le più basse d’Italia. Non c’è lucro, non c’è guadagno: ma solo la volontà di andare avanti e sostenere il club.
Durante le serate di Champions e in occasione della Supercoppa abbiamo proposto menù speciali preparati da un nostro socio-sponsor napoletano: cuoppi di mare, pizza fritta con cicoli e ricotta, tante iniziative che rendono la partita un momento di condivisione vera".
Quanto è importante la condivisione per raggiungere risultati ambiziosi?
"Per noi il club è questo: stare insieme, confrontarsi, accettare consigli. Lo diciamo sempre ai soci: il direttivo non è il padrone del club, ma il club è davvero di tutti. Ogni idea è sempre ben accetta.
Il presidente Giandomenico Lombardi ripone grande fiducia nel direttivo e nel lavoro che svolgiamo, e questo ci responsabilizza ancora di più. Tutti lavoriamo esclusivamente per il bene del club, mai per interesse personale.
Per questo, tirando le somme, il 2025 è stato un anno ultra positivo. Se poi aggiungiamo lo Scudetto e la Supercoppa, diventa davvero un anno completo. Guardiamo al 2026 con fiducia, sperando di ripeterci almeno in campionato e magari di aggiungere anche una Coppa Italia.
Vedere la sala strapiena per la Supercoppa, al punto da dover restare in piedi, è stata una delle soddisfazioni più grandi. In un’epoca in cui molti scelgono di guardare la partita da soli sul divano, noi siamo riusciti a trasmettere il valore dello stare insieme, del condividere emozioni, nel bene e nel male. Perché il tifoso vero c’è sempre, non solo quando si vince. E la risposta che abbiamo avuto dimostra che abbiamo seminato bene e che i soci hanno compreso fino in fondo lo spirito del nostro club".
Quanto è importante la sfida di Cremona per chiudere al meglio l’anno e che segnali deve dare il Napoli?
"La partita di Cremona è fondamentale per tanti motivi. Prima di tutto per chiudere l’anno nel migliore dei modi, ma anche per sfatare definitivamente il mito delle gare “insidiose”, quelle in cui il Napoli rischia di lasciare punti per strada. Serve un segnale forte, come quello dato in Supercoppa: dimostrare che il Napoli, quando gioca come sa e come deve, non ha paura di nessuno.
Bisogna andare a Cremona e prendersi questi tre punti, per dare un segnale alle avversarie, proprio come è successo in Supercoppa. È chiaro che il Napoli viene temuto e sofferto, un po’ da tutta l’Italia. Dobbiamo dare una risposta importante, chiudere bene l’anno e iniziare il 2026 con il piede giusto, anche perché subito dopo ci aspetta un’altra trasferta complicata come quella dell’Olimpico contro la Roma. Ma lo ripeto: se il Napoli gioca come deve, secondo me non ce n’è per nessuno".
Il senso di appartenenza sembra essere uno dei punti di forza di questo Napoli. Quanto conta anche per chi segue la squadra da lontano, come il Club Napoli Pinerolo?
"Conta tantissimo. Già il fatto che Anguissa sia rimasto a Napoli per curarsi, rinunciando a tornare nel suo Paese, è un segnale forte: vuol dire attaccamento, senso di appartenenza. È questo lo spirito del Napoli. E noi, anche da Pinerolo, ci sentiamo Napoli al cento per cento.
Quando vedi giocatori che scelgono di restare, come ha fatto Lukaku o come è successo ad altri in passato, capisci che il messaggio lanciato da Conte è arrivato: gruppo, squadra, identità. Si parla di Di Lorenzo pronto a legarsi a lungo termine, della volontà di aprire un ciclo e magari anche di migliorare le strutture del club. Tutto questo rafforza il senso di appartenenza.
Per noi che siamo a mille chilometri da Napoli è qualcosa di speciale: quando guardiamo le partite partono i cori come se fossimo allo stadio, siamo un vero angolo di curva. Spero che il Napoli continui a crescere, evitando cali di concentrazione come accaduto in alcune occasioni. In Supercoppa la squadra ha dimostrato il suo valore, con tutti i giocatori protagonisti. Se il Napoli continuerà su questa strada, nella volata finale potrà togliersi grandi soddisfazioni. E noi saremo pronti a festeggiare, qui o a Napoli, portando sempre in alto i colori azzurri".