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Napoli - Dal Bologna al Bologna: la notte di Neres che entra nella storia

Due gol al Bologna, la Supercoppa al Napoli e un ruolo da protagonista assoluto nel progetto di Antonio Conte.

di Giovanni Minieri


Ci sono notti che non si raccontano con le statistiche, ma con le immagini che restano impresse nella memoria collettiva. Napoli e Bologna: ancora loro. La differenza? un ritrovato David Neres. Dal Bologna al Bologna, il cerchio si chiude davvero, questa volta con un trofeo tra le mani e la storia che torna a bussare forte alle porte del presente.

La finale di Supercoppa è il palcoscenico perfetto per la sua consacrazione definitiva. Due gol, diversi per esecuzione ma identici per peso specifico. Il primo è pura violenza estetica: sinistro secco, pulito, che si infila all’incrocio dei pali senza chiedere permesso. Un colpo che spacca la partita e accende il Napoli. Il secondo è poesia allo stato puro: Neres legge prima degli altri, strappa con furbizia un pallone troppo leggero di Ravaglia a Lucumi e, davanti alla porta, sceglie la via più difficile e più bella. Un tocco sotto delizioso, da giocatore che sente il momento e lo domina.

È olio su tela. Il marchio verdeoro su una notte che vale la terza Supercoppa della storia azzurra. Ma è anche qualcosa di più: è il simbolo di una trasformazione totale. In questo Napoli di Antonio Conte, Neres non è un semplice interprete offensivo, è il regista emotivo della squadra. Da trequartista ha (forse) trovato la sua dimensione definitiva, quella in cui può fare tutto: creare, rompere, finalizzare.

Dagli abulici 22 minuti gioca

ti al Dall’Ara entrando al posto di Politano, la storia di David Neres è prepotentemente cambiata. Dopo quel pomeriggio tempestoso, il sole si è fatto sempre più strada tra le nubi ad illuminare giocate sontuose. Cinque gol e un assist in tutte le competizioni  raccontano soltanto un volto della medaglia. L’altro è fatta di strappi continui, di ricezioni tra le linee, di quella sensazione costante che ogni volta che la palla passa dai suoi piedi possa succedere qualcosa. Conte gli ha dato fiducia, spazio e responsabilità. Neres ha risposto prendendosi il Napoli sulle spalle.

E poi c’è il dato che pesa come un macigno carico di emozione: una doppietta Campionato/Supercoppa nella stessa stagione, all’ombra del Vesuvio, mancava dal lontano 1990. Allora a prendersi la scena c’era un certo Diego Armando Maradona. I paragoni non servono, la storia va rispettata. Ma i cerchi che si chiudono hanno sempre un valore simbolico enorme, soprattutto a Napoli.

Oggi David Neres non è più solo un talento raffinato. È un protagonista. È l’uomo delle notti decisive, quello che nei momenti che contano alza il volume del proprio calcio e trascina tutti gli altri. Dal Bologna al Bologna, con una Supercoppa in bacheca e il futuro che sorride: il Napoli ha trovato un nuovo centro di gravità nella sua storia recente. E non ha alcuna intenzione di fermarsi. 



martedì 23 dicembre 2025 - 13:12 | © RIPRODUZIONE RISERVATA

 



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