Ha raggiunto il significativo traguardo delle 500 firme verificate, la petizione online su Change.org che a gran voce chiede lo STOP agli accalappiamenti dei Maremmani del Faito e la liberazione con reimmissione sul territorio degli altri 9 cani già catturati su ordine della Prefettura di Napoli.
La petizione, che può essere firmata al link https://www.change.org/p/basta-accalappiamenti-al-monte-faito-liberate-i-maremmani-sono-accuditi è stata lanciata il 9 settembre scorso e richiede, una volta iniziata la procedura firmataria sul sito, una successiva conferma a mezzo posta elettronica per il completamento della sottoscrizione.
Nella lettera la promotrice, Tiziana Adolescente, che dal 2018 si occupa incessantemente di questi animali, si rivolge direttamente al Sig. Prefetto, dott. Michele Di Bari, evidenziando la perplessità e lo sconcerto rispetto alla volontà delle Istituzioni di insistere ad accalappiare animali docili e mansueti, nativi del Faito, che sono cresciuti e sempre vissuti liberi sulla montagna, socializzati e ben abituati alla presenza di persone, bambini ed anche altri animali.
“Purtroppo ho motivo di pensare che non solo non libereranno i cani già accalappiati ma, anzi, cercheranno di prendere ingiustificatamente FINO ALL’ULTIMO MAREMMANO” , sottolinea Tiziana Adolescente che rivela: “La scorsa domenica, in occasio
ne della Faito X-Trail, una gara podistica che si è tenuta proprio dove vivono i Maremmani, essendo venuta a conoscenza della presenza del sindaco Giuseppe Aiello che era in loco per le premiazioni, ho cercato e avuto un colloquio informale con il primo cittadino dal quale è emersa CHIARA e IRREMOVIBILE la volontà delle Istituzioni di accalappiare anche gli ultimi 5 cani rimasti. Mi chiedo CHI è che sta cercando e ottenendo tutto questo”.
“Chiedo a tutti di continuare a firmare e a far firmare la petizione in favore dei Maremmani per far sentire alta l’unica voce levata e ancora rimasta in difesa di questi poveri e sfortunati animali, da sempre INGIUSTAMENTE DEMONIZZATI e immotivatamente condannati come animali pericolosi e aggressivi. Con profondo rammarico – conclude la Adolescente - devo constatare che ancora nessuna associazione animalista e tantomeno il garante regionale degli Animali sono stati coinvolti nelle decisioni e tantomeno si sono interessati ad una questione che li dovrebbe vedere schierati in prima linea e che sta seriamente mettendo in discussione l’applicabilità della Legge Regionale 11 aprile 2019 n. 3 che, all’articolo 13 - Discplina dei cani liberi accuditi - “Riconosce al cane il Diritto di essere un animale libero, se si accerta la non sussistenza di condizioni di pericolosità per uomini, animali e cose”.