Recentemente, in tutti i comuni vesuviani, si sta assistendo
ad un fenomeno alquanto insolito: il furto di pietra lavica
vesuviana da pavimentazione stradale. Infatti dato l'alto
costo, sia della materia prima che della lavorazione, questi
"vasoli", sono continuamente oggetto di furti, probabilmente
anche su commissione, in quanto vengono posati in opera
soprattutto presso ville e abitazioni private. Ciò sta a
comprovare l'ALTO VALORE DI MERCATO ED ESTETICO degli
stessi.
E' curioso allora osservare e valutare la denuncia fattaci
pervenire dal Sig. Ferdinando Sorrentino che segnala che i
lavori fatti dalla GORI spa di riparazione di un tratto di
condotta idrica in VIA VIVIANI, hanno comportato la
rimozione di circa 4 pietre vesuviane, lo scavo, la
riparazione della condotta, il reinterro...e il ripristino
non più con la PREZIOSA pietra vesuviana ma con del vile
asfalto.
In considerazione che l'Amministrazione Comunale deve
vigilare sul corretto uso delle risorse collettive,
provvedendo a sanzionare i danni effettuati da terzi, sia
Enti pubblici, sia Enti privati, al patrimonio comunale, si
chiede di prendere i dovuti provvedimenti verso coloro che
hanno fatto questo scempio e al ripristino delle condizioni
originali.
Ma quello della pavimentazione stradale delle nostre Piazze
e delle nostre strade, è argomento di attualità che
merita una qualche riflessione. Dopo lo SCEMPIO di Piazza
Spartaco, attualmente ridotta ad un ammasso di pietre rotte
ed insicure, di un'estetica discutibile, dopo il tratto che
va da Via Mazzini a Via S.Maria dell'Orto, che sembra una
mulattiera tanto è forte l'irregolarità dei cubetti di
porfido e della sagoma stradale fuori da ogni norma,
occorrer
ebbe seriamente aprire un tavolo di discussione con
i nostri Amministratori e i tecnici comunali su che cos'è
una pavimentazione in pietra naturale e come questa deve
essere eseguita. Allo scopo, prendo spunto da una intervista
al Mattino di Enrico Guglielmo (Soprintendente per i Beni
architettonici di Napoli e provincia) del 01.04.2007 (Leggi
l'intervista qui allegata) che esamina con competenza ed
attenzione il problema.
Ma la cattiva esecuzione dei lavori di pavimentazione
cittadina, che ci si augura non abbiano avuto l'avallo di
tecnici comunali e collaudatori, è oggetto di studio e
denuncia in diversi comuni Italiani. Si segnala
opportunamente il lavoro svolto con passione e competenza
dall'associazione "Stella Cometa " di Boscoreale e dal suo
Presidente Vincenzo Martire.
Il Sig. Martire, da Tecnico anch'esso, ma soprattutto per
l'appartenenza ad una delle più antiche e note famiglie di
imprenditori ed artigiani "basolari" e di "scalpellini" di
Boscoreale, che insieme a Boscotrecase sono i paesi dove per
tradizione storica sono nati i più grandi e preparati
operai che lavorano nel settore, ha svolto un lavoro
certosino di indagine e di denuncia sulla cattiva abitudine
di eseguire lavori di pavimentazione in basoli e cubetti di
pietra naturale senza la dovuta competenza, senza le
maestranze adatte allo scopo. Curioso è notare come lo
stesso soprintendente, come si evince dal sito su indicato,
definiva allora buona una posa a dir poco discutibile e che
oggi risulta essere in condizione precaria. Le strade
consiliari in pietra naturale fatte dagli antichi romani
sfidano i secoli. Quelle dei giorni nostri sfidano solo i
giorni, e nel caso dei Piazza "monumento" solo qualche
ora...