Una Juve Stabia immortale frena la corsa della capolista Monza. I gol di Birindelli e Candellone nel primo tempo e di Petagna e Maistro nella ripresa fissano il risultato sul 2-2. Un verdetto, influenzato anche dall’ennesimo episodio arbitrale avverso, analizzato al termine del match da mister Ignazio Abate. «Premetto che degli arbitri non parlo – specifica il tecnico gialloblù –, da par nostro ne rispettiamo le decisioni. Tengo piuttosto a complimentarmi con i ragazzi per la prestazione alla luce dei sacrifici a cui si sono sottoposti in settimana. Diversi elementi hanno stretto i denti per poter dare il proprio contributo in questa partita. Abbiamo giocato un ottimo primo tempo per qualità e proposta di gioco, siamo stati bravi a verticalizzare quando i nostri avversari sono venuti a prenderci. Probabilmente avremmo potuto anche chiuderlo in vantaggio. Nella ripresa la partita è diventata sporca, siamo stati bravi ad adattarci alle varie fasi. Per due volte la squadra ha dimostrato di non starci a perdere, questo è un aspetto molto importante. Di positivo ci sono la performance e l’anima di questo gruppo. Noto costanti miglioramenti sotto molteplici punti di vista, abbiamo chiuso in crescendo contro una grande formazione. Stiamo cercando di trovare continuità di risultati, in questo campionato così difficile è fondamentale avere equilibrio per non correre il rischio di disunirsi in caso di frangenti complessi». Fondamentale per il risultato è stato l’apporto del neoentrato Maistro. «Non amo parlare dei singoli, farei un torto al collettivo. Fabio ha fatto ciò che è nelle sue corde, ha tutto per giocare dietro le punte. Non può accontentarsi, deve imparare a vivere di queste emozioni che prova chi vuole incidere. All’inizio mi ha fatto infuriare perché tendeva a defilarsi, poi è andato nella sua posizione. L’impiego di Pierobon è stato dettato dalla fisicità avversaria, ha giocato una grande partita anche a livello tecnico. Sono contento anche di Piscopo dopo qualche partita non giocata. Bellich poi ha giocato a destra stringendo i denti, Candellone ha retto 95 minuti. Sono stati tutti eccezionali. Questo match dimostra che io non precludo nulla, le scelte dipendono anche dall’avversario e dal momento. Ora dobbiamo concentrarci sulla partita con il Bari, una trappola considerando i loro recenti risultati. Dobbiamo mantenere la tensione alta e le antenne dritte, giovedì per far punti dovremo faticare tanto contro una squadra che ci affronterà con la tensione agonistica di chi vuole riscattarsi. Dovremo giocare con il coltello tra i denti contro tutto e tutti, ogni punto è determinante per conquistare la salvezza in un campionato così equilibrato. Dovremo trovare il modo di far risultato anche lontano dal Menti, contro la Sampdoria ho percepito dei segnali di crescita rispetto alle trasferte precedenti da parte di un collettivo più maturo. Contro il Monza abbiamo dimostrato di avere una grande identità, poi essa va miscelata ad anima, rabbia e tecnica. Sicuramente dobbiamo ancora migliorare su alcuni aspetti tra cui la gestione della palla negli ultimi 30 metri. Contro i brianzoli abbiamo sbagliato alcune scelte perdendo l’opportunità di andare al tiro dall’interno dell’area di rigore. Vogliamo continuare a crescere». Tra i protagonisti della sfida vi è capitan Leonardo Candellone, autore del gol del momentaneo 1-1 e coinvolto nell’episodio del rigore prima assegnato e poi revocato. «L’arbitro mi ha comunicato che il contatto c’è st
ato dopo che avevo tirato – spiega Candellone –, cert’è che in questo frangente gli episodi ci sono sempre contrari. Penso al rigore fischiato contro a Genova ed a tanti altri. Sbagliare è umano ci mancherebbe, resta l’amaro in bocca di chi come noi si allena ogni giorno per cercare di giocarsela. Da par nostro possiamo solo andare avanti e non piangerci addosso anche se questi episodi possono indirizzare le partite. Avremmo potuto andare in vantaggio cambiando il volto della sfida. Siamo stati bravi a non farci abbattere da questo episodio e dai gol avversari, abbiamo offerto una grande prestazione dimostrando carattere. Tutto dipende da noi quando giochiamo così. Per certi versi la partita ha ricordato quella con il Sassuolo dello scorso anno, ce la siamo giocata a viso aperto contro la capolista che, come quella neroverde, è nettamente la più forte della categoria potendo annoverare tanti calciatori che hanno presenze in serie A. Questo risultato ci regala grande autostima, anche se segnali importanti erano arrivati anche a Genova dove siamo rimasti in gioco pur essendo in dieci uomini. Conquistare punti lungo il cammino è fondamentale, ce li prendiamo volentieri. Non ho sentito Thiam in settimana, di questi tempi meglio evitare sentire ex compagni prima di un match da avversari. Attualmente stiamo dimostrando di avere maggiore dimestichezza in casa, d’altronde conosciamo il terreno di giuoco. Per noi è fondamentale costruire risultati tra le mura amiche, riuscire ad essere imbattuti produce quei punti che alla lunga pesano. Il prossimo step sarà migliorare in trasferta. Ora testa al Bari». Sorride anche Fabio Maistro, autore del definitivo 2-2. «Durante la mia carriera sono stato un po’ altalenante – evidenzia il fantasista gialloblù –, a volte si sono intravisti sprazzi di talento alternati a partite in cui non mi sono fatto notare. A volte ho pagato anche il poco impiego, il mio è un ruolo particolare in cui si fa fatica quando giochi solo spezzoni dato che devi entrare subito in partita per cercare la giocata giusta. Se a ciò si aggiunge che un eventuale errore può innescare un contropiede, le difficoltà aumentano. Si tratta di aspetti caratteriali, io tendo a sottovalutarmi ed a sentirmi un po’ meno bravo degli altri. Quando subentro ho bisogno di toccare palloni per prendere fiducia, per questo all’inizio mi sono allargato. Poi, quando mister Abate si è incavolato, mi sono posizionato dietro le punte come da sue indicazioni. Il gol mi dà molta fiducia, lo dedico a mia figlia Anami. Quella è la mia zona, mi è già capitato in passato di segnare con dinamiche simili. Ho cercato di ricavarmi lo spazio poi, conoscendo le doti fisiche di Thiam, ho calciato forte. Mi dispiace per lui, in passato ci siamo sfidati spesso in allenamento sia qui che ai tempi della Spal. A fine partita era un po’ arrabbiato, gli auguro una grande stagione. Ora testa al Bari, è positivo giocare subito dopo una prestazione del genere. Loro vengono da una sconfitta per 5-0, dovremo farci trovare pronti. Il gruppo è straordinario, probabilmente è il gruppo migliore in cui ho giocato in termini di valori. Personalmente questo gol può aiutarmi a sbloccarmi mentalmente anche se già a Marassi ero entrato bene in partita. Del VAR e degli arbitri ritengo sia inutile parlare, tanto alla fine decidono sempre loro. Per il rinnovo occorre interpellare il direttore Lovisa, io ora sono concentrato sul Bari. Dovremo giocare una grandissima partita». La Juve Stabia è pronta ad una nuova battaglia.