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Gragnano - PUC approvato, scontro Serrapica - opposizione

All'ex sindaco non va giù l'approvazione del PUC con i voti della minoranza. Somma: «Sta perdendo colpi».


   Silvana Somma

«Avrei preferito essere presente nell’aula consiliare al momento del dibattito sul Piano Urbanistico Comunale, ma ho preferito evitare, cosciente che avrei potuto creare qualche pensiero recondito». Lo ha detto l’ex sindaco di Gragnano Michele Serrapica a margine del consiglio comunale che ha approvato il PUC.

Una scelta che Serrapica motiva così: «Alla vigilia del convegno, che vide me e Franco Zagaroli rientrare nella sala del consiglio per la questione della variante Garofalo, fui bersaglio di forti pressioni. Ciononostante sarebbe stato interessante vedere dal vivo il comportamento dei consiglieri di minoranza che, fino alla mattina dell’assise, aveva chiesto pareri a un esperto di Urbanistica. Questo evidenzia la mia tesi. Era semplicemente una mossa strategica per arrivare a un ulteriore compromesso. A quanto proferito dall’assessore Alberto Vitale nessuna

osservazione è stata fatta dai sei consiglieri di opposizione. Un film già visto. L’amarezza è stata forte per l’uso che ne hanno fatto dei pareri richiesti e sui quali ha lavorato, per loro, un professionista ed esperto in materia Franco Zagaroli. L’assessore Vitale si è detto garante del Puc. Bene. Ma è strano che nell’approvare tale regolamento non si sia tenuto minimamente in considerazione dei principi messi in luce dalla Conferenza Unificata presieduta dall’ex ministro Delrio, tra Regioni e Comuni, avviata nel maggio del 2015 e terminata con l’approvazione del Regolamento Edilizio Unico o Tipo, a maggio del 2016 - precisa e affila i ferri l’ex sindaco Serrapica - Alla base dei regolamenti unici, e con poche variazioni in base alle esigenze del territorio, è il raggiungimento di obiettivi di semplificazione, di igiene urbana, estetica, sostenibilità ambientale, superamento delle barriere architettoniche e riqualificazione urbana. Pare che nel Puc approvato all’unanimità molto manca e poco è stato messo nero su bianco. Così come non aver specificato l’altezza massima dei fabbricati. Ci si chiede: i 17,30 metri di altezza sono perentori o ognuno può cambiare a proprio piacimento? Assenti anche le distanze da indicare tra un fabbricato e l’altro. Si fa riferimento alle norme dettate in materiacivilistica, ma tale materia si occupa delle dista

nze minime, pari a tre metri, senza tenere conto che tale distanza non è sicura per una città come Gragnano, considerata di media pericolosità per eventi sismici. Non si riscontrano regole per gli immobili vincolati, forse non ci sono sul territorio? (Sì ci sono). Detto questo, è ovvio che la speranza è di avere al più presto un Puc per Gragnano quanto prima affidandoci anche noi alle garanzie date dall’assessore Alberto Vitale. E’ probabile, però, che la Città Metropolitana tenga conto di tali carenze, ma magari arrivano solo osservazioni, perché per un risultato diverso poi non ci sarà più rimedio».

Non si è fatta attendere la replica dell’opposizione, ed in particolare di Silvana Somma. «Ancora non riesco a capacitarmi delle parole usate nei confronti dell’intera opposizione e quindi anche della mia persona. Ricordo all’ex sindaco di avermi sostenuto con fierezza alle ultime elezioni che mi videro contrapposta all’attuale sindaco Paolo Cimmino e quindi ha avuto ampio modo di conoscere la mia persona ed il mio modo di concepire la politica al servizio dei cittadini e non alla tutela di interessi privati di nessun tipo. Sono stupita ed amareggiata perché l’ex sindaco si lascia andare ad una vaneggiante e delirante teoria secondo la quale ci sono stati accordi sottobanco tra l’opposizione e la maggioranza per l’approvazione del regolamento edilizio collegato al Puc. Voglio solo far presente all’ex sindaco che nella mia breve esperienza politica ho sempre fatto scelte e votato secondo coscienza e non mi sono mai piegata e mai mi piegherò ad accordi sottobanco e compromessi, anteponendo interessi personali e politici, all’interesse esclusivo dei cittadini. Avrei tanto voluto, onestamente, non aver mai letto quelle parole offensive della mia integrità politica, e scherzosamente le imputo ad un colpo di sole, di cui è stato vittima l’ex sindaco, che senza alcun pudore si erge a censore morale, forse dimenticandosi di essere stato alla guida della città per quasi 10 anni, e di conseguenza avrebbe avuto tutto il tempo per salire in cattedra e dare lezioni di urbanistica, se solo il suo Puc non fosse stato respinto senza appello in fase di approvazione. Col passare degli anni, l’ex sindaco sta perdendo colpi, me ne dispiaccio».


venerdì 27 luglio 2018 - 17:43 | © RIPRODUZIONE RISERVATA

 



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