È fissata per il 23 giugno l’udienza per il conferimento dell’incarico per l’incidente probatorio nell’ambito dell’inchiesta sulla tragedia della funivia del Monte Faito, che lo scorso 17 aprile ha causato la morte di quattro persone e il ferimento grave di un’altra. L’accertamento, disposto dal giudice per le indagini preliminari Luisa Crasta, rappresenta un passaggio cruciale nelle indagini sul tragico incidente.
L’inchiesta, coordinata dalla Procura di Torre Annunziata - con il procuratore Nunzio Fragliasso, l’aggiunto Giovanni Cilenti e i sostituti Giuliano Schioppi e Alessandra Riccio - punta a fare luce sulle cause della caduta della cabina e sulle eventuali responsabilità in merito ad omissioni nei controlli, errori progettuali o difetti nei lavori di manutenzione. Le indagini sono affidate alla squadra mobile di Napoli e al commissariato di polizia di Castellammare di Stabia.
Il collegio peritale incaricato degli accertamenti irripetibili sarà comp
osto dagli ingegneri Antonio Formisano (strutture), Paolo Pennacchi (meccanica) e dall’esperto di informatica forense Fabiano Querceto. Le verifiche riguarderanno componenti fondamentali dell’impianto: dalle funi alla testa fusa, il punto di collegamento tra le cabine e il sistema di trazione, fino ai dispositivi di frenata.
Sotto osservazione i controlli periodici - giornalieri, mensili e trimestrali - dalla fine del 2024 fino alla data del disastro. I magistrati vogliono accertare se i protocolli di sicurezza siano stati rispettati, e se eventuali segnali d’allarme siano stati trascurati o sottovalutati. Nel registro degli indagati figurano 26 persone.
Il 23 giugno sarà il primo banco di prova per capire se la verità tecnica sulla tragedia potrà emergere in tempi ragionevoli. Intanto, il dolore delle famiglie e la richiesta di giustizia restano vivi, insieme all'urgenza di fare chiarezza su un sistema che avrebbe dovuto garantire sicurezza, ma che si è trasformato in tragedia.