Dal Mondo

Follia al 'Marassi'. Partita sospesa, Genoa ostaggio dei tifosi: ''Toglietevi le maglie''

La squadra del capoluogo ligure, sotto di 4 gol contro il Siena, ha subito la contestazione di una frangia di tifosi, che ha bloccato l'accesso al tunnel per il rientro negli spogliatoi, intimando al capitano Marco Rossi di consegnare le maglie di tutti i calciatori rossoblù.

di Redazione


Scenario surreale al 'Marassi', teatro oggi di un'incredibile contestazione da parte dei tifosi del Genoa nei confronti della propria squadra, sotto di 4 gol all'8' del secondo tempo contro il Siena, diretta rivale dei grifoni nella lotta salvezza. L'arbitro Tagliavento ha sospeso il match a causa di un fumogeno caduto in mezzo al campo in occasione della quarta marcatura degli ospiti, dando il via ad un'umiliazione inedita nel calcio italiano. Una frangia di tifosi rossoblù ha iniziato a bersagliare la squadra, bloccando l'accesso al tunnel per il rientro negli spogliatoi e obbligando il capitano Marco Rossi a consegnare le maglie di tutti i calciatori, indegni, a loro parere, di indossare la storica casacca dei grifoni. Il capitano si è piegato alla volontà degli ultras e ha raccolto una ad una tutte le maglie, salvo quelle di Frey e di Sculli, il quale ha opposto resistenza di fronte ad una simile umiliazione, spiegando i motivi del rifiuto in una conversazione accesa con un capo tifoso. Anche Mesto si è rifiutato di togliersi la maglia, scoppiando in una vera e propria crisi di pianto. Una scena ancor più indegna se si considera l'ondata di emozione popolare generata dalla prematura scomparsa dello sfortunato calciatore del Livorno Piermario Morosini, accaduta appena una settimana fa. I tifosi accalcati sulle balaustre e sui pannelli che separano gli spalti dal terreno di gioco hanno riportato alla mente il ricordo di Italia-Serbia del 12 ottobre 2010, quando il famoso ultras balcanico 'Ivan il Terribile' mise a ferro e fuoco il 'Marassi', anche se stavolta la violenza è stata soltanto m

orale. La gara è poi ripresa regolarmente dopo oltre 30 minuti di sospensione grazie alla mediazione di Sculli, concludendosi sul risultato di 4-1 in favore del Siena.
Il presidente del Genoa, Enrico Preziosi, si è espresso in maniera dura e decisa sull'accaduto: “Una contestazione era prevedibile dopo una figuraccia simile, ma non posso accettare che la protesta si spinga a questi livelli. Se la gara non fosse ripresa, avremmo perso a tavolino e avremmo subito anche una penalizzazione in classifica, compromettendo in maniera determinante il nostro campionato. E' inammissibile che un centinaio di persone possa prendere in ostaggio la squadra, umiliando una città intera. Mi chiedo perchè le forze dell'ordine non siano intervenute in massa per fermare l'onta e, a questo punto, spero che ci squalifichino il campo fino a fine stagione per evitare che si ripetano scene simili. Mi dispiace soltanto per quei tifosi che soffrono con noi e ci sostengono anche nei momenti difficili ed ora, inoltre, devo iniziare a riflettere seriamente sul mio futuro alla guida della società”.
Ancora una volta ad uscire sconfitto da questa vicenda è il calcio italiano, devastato dalla mancanza di cultura sportiva che caratterizza alcune frange delle tifoserie, che hanno scritto oggi una pagina vergognosa nella storia di uno sport che non merita di essere tormentato da episodi tanto incresciosi. L'augurio è che per i delinquenti ed i violenti venga utilizzata una linea durissima, imponendo pene esemplari ai colpevoli al fine di evitare che scene simili si ripetano nel prossimo futuro.


domenica 22 aprile 2012 - 19.10 | © RIPRODUZIONE RISERVATA

 



Gli ultimi articoli di Dal Mondo