Assoluzione in appello per Nicola Esposito, detto 'o mostro, nell'ambito del processo che lo vede implicato per violazione delle misure di prevenzione. L'udienza è stata effettuata il 2 dicembre scorso e il giudice ha sovvertito la sentenza di primo grado e ha trasformato la condanna di primo grado a 8 mesi in un'assoluzione piena, in ragione della memoria difensiva presentata dal collegio composto dall'avv. Antonio Del Vecchio e dall'avv. Massimo Autieri, che stanno seguendo con particolare attenzione anche il processo che vede coinvolto Nicola Esposito per presunti reati di associazione a delinquere di stampo mafioso. De
stinatario di ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Napoli nel novembre 2013, Esposito, considerato il capo del clan Cesarano, aveva fatto perdere le sue tracce iniziando a vivere da latitante. Nel mese di luglio 2014 era stato trovato nella notte dai carabinieri del nucleo investigativo di Torre Annunziata in casa di Alfonso Cesarano nella perifieria di Pompei, al confine con Castellammare di Stabia, territorio sul quale ha operato a lungo nel corso della sua attività malavitosa. Condannato in primo grado a 20 anni di reclusione, la sua pena è stata ridotta a 12 anni e 8 mesi in appello.