Venerdi 13 giugno 2014 è stata inaugurata la mostra archeologica 'DAL BUIO ALLA LUCE' presso la Reggia di Quisisana. Protagonisti dell'esposizione, i reperti scavati nelle ricche ville romane di «otium» che sorgevano nella collina di Varano; da non sottovalutare, poi, la rilevanza culturale del 'carro di Villa Arianna': ritrovato nel 1981, è tra i più antichi scavati nella zona e conserva buona parte della struttura metallica; sono esposti altresì un monumentale labrum, un enorme bacile di marmo alabastrino e una statua di pastore, simbolo della eponima villa stabiana; infine, di notevole importanza, la serie di affreschi tra i quali spiccano le figure di Pilade, dal bellissimo volto che richiama tratti "michelangioleschi", e Ippolito con mantello rosso vivo.
La mostra, allestita in collaborazione con l'Ente 'Parco regionale dei monti Lattari' e sponsorizzata dalla Medi, è visitabile i giorni feriali (dal lunedì al venerdì, ore 9-14) con ingresso libero.
Dopo tanto girovagare per il mondo, finalmente una sede stabiese degna di ospitare questa mostra fino al 30 settembre, poi, ci comunica il sindaco di Castellammare di Stabia, "verrà fatto un tentativo per far sì che la sede della Reggia possa magari ospitare permanentemente l'esposizione, ma ciò non dipende dal Comune di Castellammare. Si tratta di reperti che appartengono allo Stato, il nostro Comune può solo proporre sedi per esporli ma poi spetta allo Stato prendere decisioni in merito. Parliamo di una mostra di affreschi che ha girato tutto il mondo e qualche anno fa è stata considerata una delle più belle".
L'Amministrazione comunale stabiese spinge per fare accogliere gli scavi di Castellammare tra i siti dell'Unesco, l'organizzazione che ha il compito di identificare e salvaguardare prodotti culturali o naturali eccezionali, come siti archeologici, riserve naturali o tradizioni culturali. Ogni anno viene aggiornata la lista dei patrimoni che rappresentano le più alte espressioni della cultura umana. L'Italia è al momento la nazione che detiene il maggior numero di siti (47) inclusi nella 'lista dei patrimoni dell'umanità' dell'UNESCO. Tuttavia le 'nostre' Villa Arianna e Villa San Marco non fanno parte dell'elenco: l'Icomos, l'associazione che valuta le candidature per conto dell'Unesco, al momento ha escluco 'Stabiae' dal patrimonio m
ondiale perché distinta e particolare rispetto a Oplonti, Pompei ed Ercolano, siti 'core zone'.
Nella speranza che il riconoscimento Unesco venga esteso anche ad altri siti archeologici della cosiddetta 'buffer zone' che va da Portici a Castellammare, oggi, 25 giugno 2014, si è tenuto un incontro presso la Reggia di Quisisana. Presenti i sindaci di diversi comuni come Boscoreale e Torre del Greco (solo per citarne alcuni) che aspirano a rendere i propri siti 'core zone Unesco'. Si è trattato di uno di quei meeting periodici concordati con il Mibact per discutere sulle prescrizioni imposte dall'Unesco al Ministero dei beni culturali per includere nuovi siti nella 'lista dei patrimoni dell'umanità'. Insomma si ragiona a quattr'occhi con il Mibact per gettare le basi affinché i reperti campani non ancora riconosciuti possano, in un futuro non troppo lontano, fare il loro ingresso nella cultura che conta, quella tutelata a livello mondiale. Solitamente questi summit relativi alla citata 'buffer zone' si svolgono a Pompei, ma stavolta ha prevalso il desiderio di donare visibilità alla mostra 'DAL BUIO ALLA LUCE'. Ecco le parole del sindaco Cuomo: "È un grande vanto ospitare quest'incontro. Ci muoviamo nella giusta direzione per provare ad inserire gli scavi di Stabiae nella 'core zone unesco'. Castellammare non è una cenerentola rispetto alle altre città come Pompei ed Ercolano. Forse ha minor importanza culturale, ma non è comunque trascurabile il valore dei nostri reperti. È forte in noi l'ambizione di ottenere l'importante riconoscimento culturale".
In rappresentanza del Mibact hanno presenziato e sono intervenuti il dott. Bianchi e la dott.ssa Lagi, direttrice dell'ufficio Unesco del Ministero per i beni culturali. L'appuntamento è stato, inoltre, impreziosito dalla partecipazione di una delegazione georgiana: alcuni rappresentanti istituzionali dello stato transcaucasico sono giunti a Quisisana per approfondire, con l'ausilio della dott.ssa Lagi, del dott. Bianchi e di un interprete, le loro conoscenze relativamente alle questioni legislative, politiche e territoriali (di carattere locale, statale e comunitario) inerenti la salvaguardia e la tutela dei siti archeologici candidati alla 'Lista Unesco'.Quella di far parte del 'Patrimonio dell'umanità' è un'occasione da non lasciarsi sfuggire per entrare in un insieme rinomato di tesori mondiali che parte dalle piramidi di Gizah fino ad arrivare ai templi buddisti della Birmania.