Cronaca

Castellammare - Vesuvio Pride, la risposta di Arcigay Napoli a Sica: «La città ha scelto colori e diritti, non odio e nostalgie»

Antonello Sannino replica alle parole dell’esponente di Fratelli d’Italia: «In migliaia in corteo, la città ha celebrato il Pride con gioia e partecipazione. Offesa la memoria storica di Castellammare»
 
 


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Subito dopo una grande e pacifica festa di democrazia per la città, dispiace leggere che l’esponente di Fratelli d’Italia, Ernesto Sica, abbia definito la manifestazione “il gay Pride dei pagliacci”. – Dichiara Antonello Sannino, presidente di Antinoo Arcigay Napoli e organizzatore del Vesuvio Pride – La sua è una risposta stizzosa e rabbiosa che ripropone il solito armamentario della destra, un vero Bignami del pensiero fascista.

È la reazione scomposta di chi, e fin qui poteva essere tutto previsto, non ha capito l’importanza di questo Pride, ma che soprattutto purtroppo non ha capito la città. Definire “poco partecipata” una manifestazione che ha portato migliaia di persone sul lungomare è una distorsione della realtà. Le foto e i video parlano da soli: non solo abbiamo visto un corteo bellissimo e pieno di gente, ma un’intera città che ha partecipato con gioia, con centinaia di persone affacciate a ballare dai balconi al passaggio del Pride e tantissimi esercizi commerciali che hanno esposto con orgoglio la bandiera arcobaleno. Basterebbe che il signor Sica scendesse per strade e le piazze della sua città, anche oggi in questa meravigliosa giornata di sole, tra la “sua” gente, per chiedere un’opinione sul corteo di ier

i e scoprirebbe una realtà ben diversa dalla sua narrazione.

Ma dispiace ancor di più perché il signor Sica dimostra di non aver compreso quanto questo Pride fosse profondamente legato alla città e ai suoi simboli di Resistenza culturale e sociale. Ignora, o finge di ignorare, la storia di Castellammare, offendendo la memoria di una  Città Medaglia d’oro per la Resistenza partigiana al nazifascismo, che ha celebrato il suo primo Pride nel nome di due suoi grandi concittadini, di Annibale Ruccello, con un teatro pienissimo per l’evento in suo ricordo, e di Raffaele Viviani, il cui canto di resistenza popolare “A rumba de scugnizzi” è stato l’inno della manifestazione. Forse è questo scarso legame con la città il motivo vero alla base dei risultati elettorali deludenti del suo partito a Castellammare di Stabia.

Sulle polemiche pretestuose relative a singoli cartelli o bandiere, in un corteo così partecipato e plurale, lasciamo volentieri la parola alle immagini che si commentano da sole. La foto di Castellammare ieri è quella di una capitale di diritti e di accoglienza, una città che ha risposto all’odio con un’onda di colori e allegria. Di questo, e non delle farneticazioni di Sica, la città dovrebbe essere fiera.


domenica 21 settembre 2025 - 18:21 | © RIPRODUZIONE RISERVATA

 



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