Cronaca

Castellammare - Un prestito diventato incubo, la vicenda di un imprenditore nell'inchiesta dell'Antimafia

Dalle indagini sul clan D'Alessandro emerge la storia di un commerciante che per anni avrebbe versato somme elevate dopo un prestito iniziale di 30mila euro.


Dalle pagine dell’ultima inchiesta della Dda sul clan D’Alessandro affiora una vicenda che fotografa con chiarezza il peso economico e psicologico esercitato dalla criminalità organizzata su chi entra nel suo raggio d’azione. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, un imprenditore stabiese del settore abbigliamento, agli inizi della sua attività, avrebbe chiesto un prestito di 30mila euro alla fazione di Scanzano. Una scelta probabilmente dettata dalla difficoltà di ottenere credito attraverso i canali ordinari.

Da quel momento il debito, stando alle intercettazioni e alle testimonianze raccolte, sarebbe lievitato fino a circa 180mila euro, con versamenti mensili che per quasi dieci anni avrebbero raggiunto quota 1.500 euro. Una pressione costante che, secondo gli atti, avrebbe portato lâ

€™imprenditore a rivolgersi direttamente a una figura di primo piano del clan D'Alessandro, descritta come un possibile mediatore tra gli esattori della cosca.

Non è chiaro come si sia conclusa la vicenda, ma le carte riportano che, poco dopo, l’uomo sarebbe stato coinvolto in un’ulteriore richiesta estorsiva. Un dettaglio che, nel quadro complessivo dell’inchiesta, contribuisce a delineare il controllo capillare esercitato dal clan sulle attività economiche cittadine e le conseguenze, spesso durissime, che possono derivare da un singolo passo compiuto in un momento di difficoltà.

La storia, pur nella sua sintesi, mostra come il legame con circuiti criminali possa trasformarsi in un vincolo duraturo, capace di incidere profondamente sulla vita professionale e personale delle vittime.


mercoledì 19 novembre 2025 - 18:41 | © RIPRODUZIONE RISERVATA

 



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