E' stato prima accoltellato all'addome e poi impiccato. E' morto dopo una lenta e dolorosa agonia. Notte di terrore a Quisisana dove due giovani in motorino, secondo le testimonianze dei residenti, avrebbero abbandonato lì un giovane pitbull che si è spento dopo qualche minuto. Il raid si sarebbe consumato a pochi passi dall'area pic nic mentre l'animale sarebbe stato impiccato proprio nei pressi delle giostrine per i bambini. Alcuni residenti, essendosi accorto di quanto successo, hanno allertato immediatamente i carabinieri della caserma di Castellammare che sono giunti sul posto in compagnia dei veterinari dell'Asl i quali si sono occupati della rimozione della carcassa.
Non è chiaro il motivo del folle gesto. Viste le ferite che il cane aveva sul corpo, probabilmente era utilizzato per i combattimenti clandestini e, forse, non essendo più in grado di garantire i successi al proprio padrone, è stato così ucciso. Macabre però le modalità: è stato impiccato ad una giostrina che di giorno viene utilizzata dai bambini. Attraverso il sistema di videosorveglianza i militari stabiesi prove
ranno ad identificare gli aggressori che sarebbero scappati via in motorino verso il centro di Castellammare. Non è da escludere che a portare lì il giovane pitbull siano state persone non stabiesi considerato che nella città delle acque da anni non si ripetevano simili aggressioni.
Nel comprensorio, invece, le uccisioni sono state tante. A Torre Annunziata per esempio, sulla spiaggia di Rovigliano, specialmente in estate sono stati ritrovati cani di grande taglia o decapitati o accoltellati. Il tutto sempre riconducibile ai combattimenti clandestini che in alcuni casi sarebbero gestiti proprio dalla camorra. Non si escludono altre ipotesi ma appare remota quella relativa ad una possibile setta considerato che sul posto non è stato rinvenuto altro materiale. Inoltre, secondo quanto raccolto dagli inquirenti, i sicari erano solamente in due il che allontana definitivamente questa possibile motivazione. Il fatto ha sconvolto senza dubbio anche l'opinione pubblica stabiese: decine di cittadini, in compagnia anche delle associazioni, sono sul piede di guerra e chiedono a gran voce l'identificazione dei due colpevoli.