E' entrato armato, nel fine settimana scorso, in un'agenzia di scommesse in via Madonna delle Grazie a Gragnano, ha minacciato i titolari e i clienti e si è fatto consegnare la somma presente in quel momento in cassa. Tutto è durato pochi secondi ma abbastanza da portare a termine il raid e scappare con un complice verso la vicina Scanzano. Ma i carabinieri della locale stazione, coordinati dal maggiore Donato Pontassuglia e dal tenente Andrea Riccio, in breve tempo sono riusciti ad identificarlo e arrestarlo. E' finito quindi in carcere il 20enne C.S., figlio di un esponente di spicco della cosca dei D'Alessandro, Nino Spagnuolo detto 'capa storta'. Per lui l'accusa di rapina a mano armata: nei pro
ssimi giorni comparirà davanti al Gip che dovrà decidere la sua misura cautelare. In sole 24 ore i militari sono riusciti ad identificarlo anche grazie ai vestiti che indossava durante l'agguato e nella giornata di domenica sono andati a casa sua per arrestarlo. Il 20enne non aveva precedenti penali ma una parentela di spicco con uno dei membri più temuti e importanti della cosca di Scanzano. Secondo quanto ricostruito, i due fatti non sarebbero collegati e la rapina non si sarebbe consumata per ordine dei vertici dei D'Alessandro. Ma le forze dell'ordine vogliono vederci chiaro e sono ancora a lavoro per identificare il movente del raid. Il bottino della rapina è di circa mille euro.