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Castellammare - Questione monte Faito, le soluzioni di PD e Italia Viva

Avviare un progetto che veda coinvolti vari enti, in testa la Regione.


«Non ci sorprende l’ennesima assenza dell’Amministrazione Comunale dal dibattito che si sta svolgendo sulle sorti del Monte Faito; in fondo da questo punto di vista la “corazzata” Cimmino mantiene una sua coerente linearità nell’essere silente su tutto ciò che riguarda la città: dalla gestione della crisi pandemica ed economico-sociale al rilancio del tessuto produttivo». Anche il locale circolo del Partito Democratico interviene nel dibattito politico innescato dalla richiesta del comune di Vico Equense di ottenere la proprietà del Monte Faito dalla Città Metropolitana di Napoli.

«Monte Faito è il punto di congiunzione tra diversi territori e diverse comunità ed è giusto che siano proprio quei territori e quelle comunità direttamente chiamate in termini di responsabilità a cimentarsi con una prospettiva credibile di “rigenerazione” economica, culturale ed ambientale di un Asset strategico per integrare e rafforzare l’offerta turistica dell’intero distretto turistico che tiene insieme a “valle” Pompei, Castellammare di Stabia, Penisola Sorrentina e Monti Lattari, con l’obiettivo di fare del Monte Faito un “Hub ad alta quota” a servizio dei nostri territori – dicono i dem stabiesi - In questo quadro di ragionamento, dove il tema politico ed amministrativo è quello di costruire una più forte ed efficace governance degli Enti Locali, si inserisce la necessità per il Comune di Castellammare di &ldqu

o;rafforzare” l’iniziativa del Comune di Vico Equense mettendo in campo un’analoga azione volta all’acquisizione dell’altro 50% della quota proprietaria in capo alla Regione Campania.  Dobbiamo mettere in campo da subito uno schema istituzionale capace di valorizzare allo stesso tempo la Regione Campania nella sua naturale funzione di programmazione delle ingenti risorse comunitarie ed i Comuni di Castellammare e Vico Equense nel ruolo di soggetti attuatori delle necessarie politiche di sviluppo conseguenti.  Come Pd metteremo in campo tutte le azioni necessarie per sviluppare un dibattito che rimetta al centro la nostra città».

«Monte Faito non è un bene che può essere trattato campanilisticamente – dice invece Andrea Di Martino, consigliere comunale di Italia Viva - I costi di gestione e manutenzione delle strutture insediate in montagna sono altissimi.  Di certo difficilmente sostenibili da un comune come quello di Vico Equense, da solo. Tanto più se si tratta di acquisire solo il 50% delle quote di una società di cui la restante parte è della Regione. I comuni di Castellammare, Vico Equense e Pimonte si devono coordinare e chiedere alla Regione di esercitare il diritto di prelazione sull'acquisto delle quote della Città Metropolitana. Per poi chiedere di entrare con quote di minoranza nella nuova società regionale. Per costruire insieme un piano di valorizzazione dei beni del Faito, insieme alla Curia Vescovile, il Gal ed i privati operatori economici del luogo».

Castellammare - «Il silenzio del sindaco mentre il Faito passa nelle mani di Vico Equense»


giovedì 11 marzo 2021 - 12:57 | © RIPRODUZIONE RISERVATA

 



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