Presso le Terme Stabiane si svolgeranno cinque incontri sulle patologie cardiovascolari che interesseranno medici di medicina generale e specialisti
Nell'ottica dell'integrazione, in ambito assistenziale, fra ospedale e territorio, si svolgerà, presso le Terme Stabiane, una serie di cinque incontri sulle patologie cardiovascolari. Il primo di questi incontri si è tenuto questa mattina ed ha visto la partecipazione di tantissimi medici ed addetti ai lavori di tutto il comprensorio. Si discuterà di patologie cardiovascolari, responsabili del 15% della spesa sanitaria nazionale e del 40% delle cause di morte. "Tratteremo della linea di raccordo tra la medicina territoriale ed ospedaliera - spiega il dottor Pasquale Ragone, presidente della cooperativa medici di famiglia -, questi incontri sono necessari per confrontarci con i colleghi di secondo livello ed in particolar modo con i cardiologi. Il nostro obiettivo è analizzare i fattori principali legati alle cardiopatie e gli interventi di tipo primario che vedono noi medici curare mali come il colesterolo alto, il diabete e soprattutto le aritmie. In questo ultimo ambito è fondamentale poter contare su un reparto dell'ospedale San Leonardo, gestito dal dottor Ciro Guastafierro, che ci consente di applicare dei pacemaker senza dover allontanarci molto". "Questa integrazione tra l'attività dei medici di medicina generale - afferma il dottor Luigi Caliendo, primario del reparto Cardiologia - Uti - e gli specialisti è fondamentale per offrire un servizio efficiente
ai pazienti. Agli specialisti spetta il compito di seguire i cardiopatici con terapie particolari, i medici di famiglia devono poi seguirli passo dopo passo nel miglior modo possibile. Le malattie cardiovascolari rappresentano ancor oggi la prima causa di morte, noi dobbiamo attrezzarci per riuscire a contrastare questo fenomeno. La nostra struttura è in tal senso dotata di un ottimo centro di elettrostimolazione per la cura di uno scompenso cardiaco che caratterizza soprattutto gli anziani, malati complessi affetti da copatologie che vanno poi analizzate anche dagli esperti di medicina generale una volta tornati a casa". "Da 5 anni l'ospedale San Leonardo è dotato di un centro di elettrostimolazione che cura le aritmie, malattie ritmiche che caratterizzano pazienti con problemi cardiovascolari in stato avanzato - sottolinea il dottor Ciro Guastafierro, primario del reparto elettrostimolazione cardiaca -, possiamo installare pacemaker e prevenire eventuali malesseri improvvisi. Possiamo inoltre contare su defibrillatori impiantabili e pacemaker biventricolari per la gestione elettrica dello scompenso cardiaco in fase avanzata. Grazie all'attivazione di questa unità operativa che si avvale di una sala di elettrofisiologia autonoma tutto questo è stato possibile. Sono circa 250 le operazioni annue e proprio per tal motivo si tengono questi incontri per evitare le morti aritmiche".