La variazione di bilancio da 9 milioni di euro, necessaria per mettere al sicuro il progetto di rigenerazione del rione Savorito, supera il voto del consiglio comunale, ma restituisce un’immagine nitida: quella di una maggioranza allo stremo, appesa a numeri risicati e attraversata da tensioni profonde. Il sindaco Luigi Vicinanza ottiene l’ok con 14 voti, con un equilibrio politico meno stabile rispetto a qualche mese fa.
Il progetto Savorito - complesso, strategico e inizialmente finanziato dal PNRR - sarà portato avanti con risorse comunali. Una scelta paracadute a fronte della perdita dei fondi europei, che l’amministrazione ha voluto presidiare per non abbandonare una trasformazione attesa da anni: nuove infrastrutture, rigenerazione urbana, servizi per un quartiere che da tempo vive condizioni di marginalità. Ma la cornice politica attorno alla delibera è tutt’altro che rassicurante.
La maggioranza deve fare i conti con la questione legata a Nino Di Maio e Gennaro Oscurato, esclusi dal sindaco dopo alcuni scenari emersi dalle recenti inchieste della Dda (che non li vedono indagati). La linea di Vicinanza è stata confermata in aula: i loro voti non dovranno mai essere determinanti. A ribadirlo è stato lo stesso Di Maio, che ha scandito: «Dovessimo ritrovarci in questa situazione, mi asterrò o farò cadere il
numero legale».
L’esclusione di Di Maio ha innescato reazioni tra i consiglieri. Mimmo Cioffi ha contestato il metodo scelto dal primo cittadino: «Non condivido il percorso fatto dal sindaco. Sbattere il mostro in pagina mi ha ricordato le epurazioni che si facevano in Unione Sovietica».
Nello Cuomo ha invece spiegato: «Magistratura e forze dell’ordine hanno tutto il nostro sostegno, perché Castellammare è una città difficile. - ha affermato - Nella politica di questa città c’è chi è abituato a osservare la pagliuzza nell’occhio dell’altro e a non guardare il palo che hanno nel loro».
Dai banchi dell’opposizione, Ciro Di Martino ha contestato le assenze in aula di parte della maggioranza: «Non capisco: prima si dichiara sui giornali “o loro o io”, e poi quando bisogna presentarsi in aula per sostenere la scelta forte del sindaco, non lo si fa?». E la sua conclusione è un invito esplicito: «Fate una verifica di maggioranza».
In questo contesto si innesta anche l'iniziativa del capogruppo consiliare del Pd, Giovanni Tuberosa, che ha chiesto un confronto con i vertici regionali, metropolitani e locali dem per valutare la posizione politica da assumere come partito a fronte delle preoccupazioni per quanto emerso di recente.