Un fondo privato trasformato in discarica abusiva, un incendio che il 1° settembre ha avvolto gomme d’auto e scarti di legno sprigionando fumi visibili a chilometri di distanza, e ora un provvedimento urgente per riportare sicurezza e decoro. È questo lo scenario che ha spinto il sindaco di Castellammare di Stabia, Luigi Vicinanza, a firmare l’ordinanza con cui si impone ai comproprietari del terreno in Traversa Savorito la rimozione immediata dei rifiuti e la bonifica dell’area. La relazione dei Vigili del Fuoco parla chiaro: l’incendio ha riguardato «rifiuti di diversa natura, prevalentemente gomme di auto», già oggetto di sequestro giudiziario da parte dei Carabinieri Forestali. Sul posto, la Polizia municipale ha riscontrato erba incolta e altri materiali bruciati, mentre il Nucleo di Polizia Ambientale ha confermato la presenza di una discarica a cielo aperto, con scarti di ogni genere, anche combusti, «potenzialmente pericolosi per la salute individuale, pubblica e collettiva». L’ordinanza richiama le norme ambientali nazionali e il regolamento comunale sul decoro, ricordando che l
’abbandono e il deposito incontrollato di rifiuti sono vietati e che «chiunque viola i divieti è tenuto a procedere alla rimozione, allo smaltimento e al ripristino dei luoghi». Per questo i comproprietari dovranno attivarsi «ad horas, e comunque entro il termine massimo di sette giorni» dalla notifica, salvo i tempi tecnici necessari per ottenere l’eventuale dissequestro dell’area. Se non provvederanno, il Comune procederà d’ufficio, addebitando le spese e segnalando l’inottemperanza all’autorità giudiziaria ai sensi dell’articolo 650 del codice penale. Le operazioni di messa in sicurezza e bonifica costituiscono infatti un onere reale sull’area, e le violazioni all’ordinanza comportano anche sanzioni amministrative fino a 500 euro. «Occorre procedere con urgenza alla rimozione dei rifiuti, pericolosi e non pericolosi, abbandonati abusivamente all’interno dell’area», scrive il sindaco nell’ordinanza. L’obiettivo: scongiurare nuovi roghi e restituire a Castellammare un angolo della città oggi simbolo di degrado e pericolo.