Le sliding doors della politica stabiese passano da Napoli e Gragnano. La visita lampo di Antonio Tajani, coordinatore nazionale di Forza Italia, ha evidenziato le spaccature all’interno di Forza Italia, sempre più diviso in correnti in competizione fra loro. La capogruppo consiliare in Regione Campania, Annarita Patriarca, ha voluto Tajani al suo fianco a sostegno del candidato sindaco Paolo Cimmino e della sua lista “Forza Gragnano”, l’espressione del suo partito priva del simbolo. A dire il vero, Forza Italia sostiene anche il candidato sindaco Nello D’Auria, con cui è schierata la corrente vicina ad Armando Cesaro. Una faida interna che scuote anche il consiglio comunale stabiese. Al fianco della Patriarca, a Napoli, è giunta Enza Maresca, il riferimento della consigliera regionale su Castellammare di Stabia. Per sostenere la sua lista a Gragnano, d’altra parte, il marito Pippo Maresca era sceso in campo in prima persona, salvo ritirare la sua candidatura a consigliere dinanzi al rischio di essere escluso a fronte dei controlli in corso sulle liste elettorali.
Con lei anche Enzo Ungaro, riferimento del deputato Paolo Russo, che ha sposato la causa del Ministro del Sud Mara Carfagna, giunta a Napoli per sostenere Catello Maresca nella corsa alla poltrona più ambita del Comune partenopeo. Ungaro è stato immortalato in una foto con Enza
Maresca e Annarita Patriarca, ma la sua presenza a Napoli ha testimoniato una volta di più la sua collocazione all’interno di Forza Italia, il partito del sindaco e del vicesindaco di Castellammare di Stabia. Una prova di fedeltà al partito più rappresentativo in consiglio comunale, anche se la divisione fra le varie correnti lo colloca oggi accanto alla Carfagna in prospettiva futura. Alla corte di Catello Maresca, intanto, non erano presenti i riferimenti consiliari di Forza Italia a Castellammare, che hanno rotto con Annarita Patriarca, la quale ambisce ora a fare lo sgambetto al sindaco Gaetano Cimmino, in accordo con il centrosinistra stabiese a cui lei stessa ha teso la mano da tempo. L’obiettivo è depotenziare la componente di Cesaro, per provare a prendere il sopravvento in un partito sempre più sgretolato e privo di una guida forte a causa dei recenti problemi di salute del Cavaliere Silvio Berlusconi. Ad oggi, in ogni modo, Forza Italia annovera il sindaco, il vice, un altro assessore, un gruppo consiliare con quattro componenti e almeno altri tre consiglieri già apertamente schierati al fianco di Forza Italia. Una prova di forza o un elemento di debolezza? Se il partito a Roma imporrà la compattezza, il sindaco potrà dormire sonni tranquilli. Se lascerà andare la barca alla deriva, allora sarà necessario fare i conti in aula.