La politica cittadina a Castellammare di Stabia inciampa in un curioso caso: il passaggio di Antonio Cimmino al gruppo misto dopo l'addio a Forza Italia ha prodotto un effetto inatteso sulla Commissione Statuto, dove siedono i capigruppo del consiglio comunale. Un semplice cambio di collocazione ha infatti modificato gli assetti interni, creando un intreccio regolamentare che oggi rallenta i lavori della commissione e mette in difficoltà il suo presidente, Giovanni Nastelli, che si trova anch'egli nel gruppo misto ma la sua lista ha preso meno voti rispetto a Forza Italia, ragion per cui ora Cimmino ha la facoltà di diventare capogruppo, a meno che non ci sia un'intesa tra i due componenti del gruppo misto.
Una situazione che può apparire ingombrante, soprattutto perché giunge in un momento in cui l’amministrazione non può permettersi incertezze. L’ultima seduta del consiglio ha mostrato una maggioranza ridotta al minimo indispensabile: la variazione di bila
ncio è stata approvata con un margine sottile, sufficiente ma non rassicurante. E all’orizzonte c’è la prova del bilancio di previsione, che richiederà una compattezza che al momento appare probabile, vista anche la rilevanza politica dell'atto, ma non scontata.
In questo clima, anche piccoli intoppi assumono un valore più grande. Lo scenario nella commissione, pur essendo frutto di regole e incastri formali, diventa così indicativo di una fase storica in cui la maggioranza è alla ricerca di nuovi equilibri, ogni voto conta e ogni passaggio interno viene calibrato per evitare nuove tensioni.
Il quadro generale restituisce l’immagine di una coalizione che continua a lavorare senza sosta ma che avanza con cautela, consapevole che persino una lieve variazione - un’assenza, un ritardo, un dissenso - potrebbe complicare ulteriormente un percorso che già richiede pazienza, coordinamento e una buona dose di lucidità politica.