Cronaca

Castellammare - Intrecci tra politica e camorra, grave il quadro emerso per ricostruire l'omicidio di Tommasino

La camorra a Castellammare avrebbe mantenuto negli anni rapporti con diversi esponenti politici locali.

di sr


Gli intrecci tra clan e politica nell’ordinanza di custodia cautelare che ieri mattina ha portato all’arresto di 6 persone all’esito di una maxi inchiesta della Direzione Distrettuale Antimafia. Le indagini dei carabinieri e della Procura di Napoli avrebbero fatto luce su quattro omicidi avvenuti tutti in quel periodo, circa 15 anni fa. I mandanti dell'omicidio Tommasino sarebbero Vincenzo D'Alessandro e Mosca Sergio (quest'ultimo detenuto al 41bis). Arrestati anche Paolo Carolei (da ieri in carcere), Catello Romano (divenuto noto in quanto autore di una tesi di laurea in cui ha confessato diversi omicidi), Michele Massa e Antonio Lucchese ritenuti coinvolti in una serie di omicidi e tentati omicidi come il duplice delitto di Carmine D'Antuono e Federico Donnarumma, avvenuti del 2008, quest'ultimo colpito casualmente in quanto il vero obiettivo dei killer era Carmine D'Antuono.

Secondo quanto ricostruito dalla Procura Antimafia, Gino Tommasino sarebbe stato amico d’infanzia di Pasquale D’Alessandro e avrebbe stretto un accordo con quest’ultimo, occupandosi di recuperare somme di denaro provenienti dalle estorsioni delle ditte aggiudicatrici di appalti pubblici per poi portarle al clan. In base a quel che emerge dalle ricostruzioni, Tommasino, consigliere comunale del Partito Democratico in quegli anni, avrebbe chiesto a Sergio Mosca, suocero di Pasquale D’Alessandro, di non fare estorsione ad un imprenditore. Il clan rinunciò ad effettuare l’estorsione, ma la vittima denunciò il tentativo di pizzo. Un episodio che si aggiungerebbe al mancato versamento di soldi nelle casse del clan. Il movente dell&rsq

uo;omicidio sarebbe legato dunque a questioni di denaro, come emergerebbe anche dalle testimonianze del collaboratore di giustizia Pasquale Rapicano. E proprio quest’ultimo, in un verbale del 2020, sostiene che Sergio Mosca ha sempre cercato di privilegiare i rapporti con la politica e che all’epoca avrebbe avuto rapporti con Tommasino che era consigliere comunale, per poi stringere rapporti - in base alle dichiarazioni del 2020 - con un altro esponente politico (deceduto nel 2023) “che gestisce gli affari di Castellammare” e il cui figlio era consigliere comunale.

Ma nell’ordinanza vengono citati anche altri esponenti politici che sarebbero tuttora influenti sulla scena politica stabiese, o comunque imparentati con ex consiglieri comunali o candidati al prossimo consiglio comunale. Per uno di essi, consigliere negli anni in cui lo era anche Tommasino, da alcune dichiarazioni di pentiti, si parla di un’amicizia con Sergio Mosca. Si parla anche, nella dichiarazione di un altro pentito, del sostegno ad un candidato sindaco da parte di Pasqualino D’Alessandro. Ci sono altre testimonianze in cui si fa riferimento a presunti rapporti tra una persona, che alcuni anni dopo ha ricoperto la carica di consigliere comunale, ed esponenti della cosca. Ci sono riferimenti anche a dialoghi che, sempre in base a testimonianze di pentiti, sarebbero avvenuti tra persone aventi rapporti col clan e un consigliere comunale, in merito al prospettarsi della possibilità di prendersi le spiagge libere. Insomma, il quadro che emerge dall’inchiesta è quello di un intreccio fitto tra politica e camorra a Castellammare di Stabia.

Castellammare - Individuati i mandanti dell'omicidio di Gino Tommasino


Castellammare - Arresti, D'Apuzzo: «Fatta luce dopo anni di buio che un'area politica aveva fatto calare sulla città»


venerdì 31 maggio 2024 - 08:56 | © RIPRODUZIONE RISERVATA

 



Gli ultimi articoli di Cronaca