Una stesa, il rumore degli spari che ha rotto il silenzio notturno, i vetri frantumati di un’attività imprenditoriale, lo spettro del racket che aleggia sul territorio. La notte di via Schito a Castellammare di Stabia si è trasformata in un incubo. Il rumore dei colpi e il fragore dei vetri in frantumi ha trasformato la quiete in un infermo: paura, allarme e l’intervento dei carabinieri, che hanno raggiunto il luogo, chiuso la strada e avviato le prime indagini.
L’episodio riporta drammaticamente in primo piano la questione della sicurezza e del controllo del territorio in un momento in cui Castellammare s
embra stretta nella morsa di fenomeni sempre più frequenti di violenza criminalità. La città, in bilico tra l’esigenza di risalire la china e il bisogno urgente di ritrovare la serenità, vive giorni difficili. L’ipotesi del racket, un male sotterraneo, un sistema di controllo che sfida la presenza dello Stato e delle istituzioni. Un territorio, ora segnato da questo episodio, che rischia di essere simbolo di una contrapposizione tra chi opera alla luce del sole e chi cerca di imporre la propria forza nell’ombra. Mentre la città attende risposte per tornare a guardare al futuro senza il peso di una paura costante.