Cronaca

Castellammare - Il procuratore Fragliasso indica la strada contro le zone d'ombra

Nel corso del Premio Cavaliere, il procuratore capo di Torre Annunziata esorta la politica alle responsabilità: «Dalle parole si deve passare ai fatti». Ed elenca due priorità: abusivismo edilizio e gestione dei beni confiscati.


Non è un attacco, né un messaggio cifrato. È un invito diretto, pronunciato con la sobrietà istituzionale che contraddistingue chi conosce bene il peso delle proprie parole. Il procuratore capo di Torre Annunziata, Nunzio Fragliasso, lo scandisce con calma: «Sono d’accordo con ciò che ha affermato il sindaco, ma poi dalle parole bisogna passare ai fatti». 

Il confronto prende forma a margine della cerimonia di consegna del premio Michele Cavaliere, iniziativa che ogni anno rende omaggio a figure impegnate contro la criminalità organizzata. Tra i premiati c’è lo stesso Fragliasso. Sul palco, poco prima, aveva portato i saluti istituzionali anche il primo cittadino, che ha riconosciuto le difficoltà del momento politico: «È un passaggio delicato per la nostra comunità e anche per la mia amministrazione», ha ammesso, ricordando di aver “allontanato dalla maggioranza i due consiglieri coinvolti dalle vicende emerse negli atti dell’Antimafia”, perché - come ha ribadito - «la politica deve precedere le inchieste». Un concetto su cui ha insistito anche aggiungendo: «Finché sarò sindaco non verrà meno il mio impegno contro la camorra».

Parole che Fragliasso dice di condividere, ma che accompagnano un ragionamento più ampio. «È vero che la politica deve arrivare prima, ma deve farlo con atti concreti», ha sottolineato, come si legge sulle colonne di Metropolis. Ed è qui che il procuratore entra nel merito, indicando due fronti su cui gli enti locali sono chiamati a rafforzare il proprio ruolo.

Il primo riguarda l’abusivismo edilizio, un tema che il magistrato definisce “decisivo” per capire la tenuta della macchina amministrativa. «I Comuni non possono limitarsi a mettere a posto le carte: si firma un’ordinanza di ripristino e poi spesso nessuno verifica se sia stata davvero eseguita, e tutto resta com’era». È un concetto che Fragliasso ribadisce con un richiamo netto: «Bisogna usare fino in fondo gli strumenti previsti dalla legge. Gli immobili per i quali non vengono rispettati gli ordini vanno acquisiti al patrimonio comunale».

Il secondo nodo è quello dei beni confiscati alla criminalità org

anizzata, troppo spesso lasciati a metà del guado tra progetto e abbandono. «Vanno recuperati e riutilizzati. Se mancano le risorse, le convenzioni possono essere una strada percorribile». Un messaggio che va oltre il singolo Comune e riguarda un principio di fondo: la restituzione sociale dei beni tolti alle mafie.

Poi il procuratore allarga ancora di più lo sguardo, ricordando che i territori dell’area stabiese e oplontina hanno vissuto “anni difficili”: «Castellammare e Torre Annunziata sono state commissariate dopo gli scioglimenti per infiltrazioni criminali, ma questo non significa che la camorra sia sparita». Ed evidenzia quanto emerso da indagini recenti: «A Torre Annunziata, nella precedente amministrazione, abbiamo intercettato dialoghi in cui si parlava di tangenti con una naturalezza disarmante. E abbiamo trovato una lettera inviata dal carcere da un ex dirigente dell’Urbanistica che rassicurava la moglie dicendo che non si sarebbe dimenticato degli amici… Voleva far capire che non avrebbe parlato. E infatti così è stato».

Una parentesi che tocca anche altre città: «Su Sorrento abbiamo indagini in corso ed è ovvio che saranno i giudici a valutare», ha aggiunto senza sbilanciarsi.

Il monito arriva in un momento politico sensibile, alla vigilia di un passaggio amministrativo decisivo: il voto sulla variazione di bilancio e la definizione del nuovo perimetro della maggioranza, con possibili ripercussioni anche sulla squadra di governo. Ma per Fragliasso il punto è uno solo: la politica, se vuole davvero incidere, deve mostrare segnali tangibili. «Questi sono gli atti che un’amministrazione deve compiere per contrastare la camorra, intervenendo anche sulla macchina comunale quando è necessario».

L'evento, organizzato da Sos Impresa con il suo presidente Luigi Cuomo, ha avuto luogo ieri nel Circolo della Legalità di Castellammare di Stabia. Tra i premiati, il comandante della polizia municipale di Pomigliano D’Arco, Luigi Maiello, e il giornalista di Metropolis, Tiziano Valle. Al giornalista Giancarlo Siani, assassinato dalla camorra 40 anni fa, un riconoscimento intitolato alla memoria della professoressa Amalia Dema, presidentessa della Cps: a ritirare il premio Paolo Siani, fratello di Giancarlo.


mercoledì 26 novembre 2025 - 09:26 | © RIPRODUZIONE RISERVATA

 



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