A poche ore dalla diffusione della notizia che il cantante Antonello Venditti si esibirà nella notte dell’Immacolata stanno già divampando discussioni, critiche ed apprezzamenti sulla scelta del Comune di Castellammare di Stabia di investire 170mila euro per tale iniziativa.
Per il CPS (Comunità Promozione e Sviluppo) si tratta di una scelta che «non può non suscitare indignazione e preoccupazione» e, per questo, «esprime la sua forte critica» con una lettera aperta rivolta alla città.
Una lettera «che si rivolge, con umile determinazione, al Sindaco, alla Giunta e al Consiglio comunali, a S. E. il Vescovo don Francesco Alfano, al Forum Civico, a tutti i Cittadini, alle Istituzioni locali, alle Parrocchie, ai movimenti politici, ai gruppi ecclesiali e alle Associazioni della società civile perché gli Organi competenti rivedano e annullino il programma ed ogni determinazione in merito alla suddetta iniziativa, anche per i suoi esorbitanti costi».
Per il CPS si tratta di una «azione di marketing sia assolutame
nte fuori luogo oltre che improduttiva per la Città ed estremamente esosa in termini economici. Nel contempo, non si può tacere sullo stato di indigenza di larghe fasce della popolazione stabiese che, spesso, non godono di risorse tali da garantire il minimo di sussistenza per sé e per le proprie famiglie, come non si può restare muti di fronte alle vite di donne e bambini consegnate a morte sicura sulle frontiere marittime e terrestri dell’Europa. Non si può tacere sulla situazione di degrado e di insicurezza in cui versano strade, piazze, giardini, aiuole, l’arenile, strutture e simboli storici - come la Cassa Armonica - della Città delle Acque. Cifre così considerevoli - come quella destinata al progetto programmato per le festività dell’Immacolata, del Natale e di san Catello e approvato dall’Amministrazione Comunale - potrebbero essere destinate ad interventi di solidarietà e ad iniziative volte alla soluzione di problemi endemici che affliggono singoli, famiglie e l’intera cittadinanza» conclude la lettera.