Un giro d'affari milionario, utilizzato dai clan camorristici anche per riciclare il denaro proveniente da attività illecite. E' sempre più ricco di particolari e di persone coinvolte l'inchiesta sulle scommesse sportive che, partita nel 2008, ha portato lo scorso anno all'arresto di 25 persone. Golden gol, questo il nome dato all'inchiesta, ha visto alle prime luci dell'alba di oggi, scattare una seconda fase che ha portato i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Torre Annunziata ad eseguire un decreto di fermo della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli a carico di 8 personaggi affiliati o prestanome del clan camorristico dei "D'Alessandro - Di Martino" responsabili a vario titolo di associazione per delinquere di tipo mafioso, associazione finalizzata all'elusione di misure di prevenzione patrimoniale, esercizio di scommesse clandestine e riciclaggio di denaro.
gn: justify;">Un connubio, quello tra i D'Alessandro e i Di Martino, che ha permesso ai primi di estendere il proprio raggio d'azione anche sui Monti Lattari, tra droga e, appunto, scommesse clandestine. E l'operazione condotta questa mattina ha portato al sequestro preventivo di due agenzie di scommesse a proprio a Pimonte e Gragnano, gestite da prestanome per conto del clan per riciclare denaro di illecita provenienza ed eludere le misure di prevenzione patrimoniali. Dalle indagini, inoltre, è emerso un tentativo di espansione in Emilia Romagna tramite la gestione occulta di agenzie di scommesse, di cui una è stata localizzata a Rimini e gestita da Espedito Amodio.
Tra i fermati, anche Maurizio Lopez, il dirigente nazionale dell'Ufficio Quote e Rischi della Intralot S.p.A, e Antonio De Simone, ex direttore commerciale della Intralot, entrambi di Castellammare di Stabia.