Quando nei mesi scorsi i sindacati dei camici bianchi stabiesi paventavano l'ipotesi di un'emergenza estiva, probabilmente non avrebbero immaginato di dover far fronte al solleone agostano e all'afa. Eppure in queste settimane il San Leonardo di Castellammare, a detta degli stessi rappresentanti di categoria, si sarebbe trasformato in una vera e propria canicola viste le altissime temperature raggiunte all'interno dei locali. Un problema non da poco, soprattutto se considerato che le sale maggiormente interessate dal disagio sono quelle del pronto soccorso. Le lamentele dei parenti in sala d'attesa e dei pazienti hanno fatto scattare l'ennesimo allarme.
«All'interno del triage bifasico manca il condizionatore, gli infermieri già oberati dal lavoro si trovano a operare in condizioni estreme di afa in assenza di un qualsiasi dispositivo refrigerante - ha spiegato a Stabia Channel il rappresentante territoriale di Fsi Usae Antonio Cascone -. Dagli ultimi verbali risulta che numerosi locali del pronto soccorso, in primis nel triage e in alcune rampe di scale, risultano non
a norma dalle ispezioni dei datori di lavoro: ci sono 40 gradi all'ombra, vista la totale assenza di finestre e climatizzatori. Siamo in attesa dei lavori, per questo confidiamo nel nuovo direttore generale appena insediatosi, ma a oggi siamo costretti a segnalare che gli infermieri per far fronte al disagio portano i ventilatori da casa».
Non solo, a non funzionare sarebbe anche il monitor installato in sala d'attesa un anno fa e mai attivato: «Di chi è la gestione, dov'è il primario? - incalza il sindacalista -. Dovrebbe fornirci delle risposte, per quanto ci riguarda stiamo ancora aspettando una convocazione formale da parte della direzione strategica dell'Asl Napoli 3 Sud anche per definire l'organizzazione del lavoro», altro tasto dolente del presidio ospedaliero stabiese. «A nostro dire anche quest'aspetto è assai carente - conclude Cascone -, sia per le consulenze neurologiche e ortopediche, sia per la gestione del personale. Vorremmo chiarimenti sulle consulenze per velocizzare tempi d'attesa dei pazienti».