«Il collegamento tra Pimonte e Castellammare realizzando un nuovo tratto di strada in luogo del sentiero CAI 334 non è accettabile, sarebbe un danno ambientale irreversibile». Lo fanno notare diverse associazioni cittadine, l’ Archeoclub, Gli Amici della Filangieri, il Cai Sezione Stabia, il circolo Woodwardia di Legambiente, il Lipu sezione Monti Lattari, Agem, Antares Free Runner Stabia, Stabiesi Post Fata Resurgo, Libero Ricercatore, La voce del Branco, il Comitato Terme di Stabia, il WWF Terre del Tirreno, che in pratica bocciano il progetto presentato dai comuni di Pimonte e Castellammare relativamente alla realizzazione di una strada di collegamento tra i due comuni passando per i boschi di Quisisana.
«Non si tratta di un "ripristino" come riportato nelle Delibere emesse dalla Regione e dai comuni interessati. Castellammare non può subire un danno ambientale dal passaggio di una strada intercomunale attraverso i boschi di Quisisana. Perchè, meglio sottolinearlo, via Tuoro a Monte Coppola attraversa i boschi di Quisisana, un luogo che deve essere valorizzato con progetti mirati che tengano conto della tutela dell'ambiente e della storia dei luoghi. Ci auguriamo che sia l'amministrazione Comunale di Pimonte che la Commissione Straordinaria di Castellammare annullino il progetto» la sintesi della loro riflessione e richiesta.
Di seguito la nota di dettaglio che hanno diffuso al termine della riunione:
Oggetto: Impedire che si realizzi una strada di collegamento tra Castellammare e
Pimonte per non provocare un danno ambientale irreversibile.
Lo scorso 6 dicembre 2023, con Decreto Dirigenziale della Giunta Regionale n. 496,
la Regione Campania ha finanziato il progetto per il ripristino di una strada di
collegamento tra la Città di Castellammare di Stabia e il Comune di Pimonte.
A tale Decreto ha fatto seguito la Delibera Commissariale della Città di
Castellammare di Stabia n. 12 del 31.01.2024. Con la suddetta Delibera si approva lo
schema di convenzione per l’acquisizione dei servizi di progettazione per il
“Ripristino” della strada di collegamento tra Castellammare e Pimonte. Una Delibera
abbastanza scarna di documentazione e priva delle motivazioni che hanno spinto la
Commissione Straordinaria di Castellammare di Stabia a sottoscrivere l’accordo con il
comune di Pimonte. L’Amministrazione comunale di Pimonte stila il documento di
indirizzo alla progettazione per il “ripristino” dell’asse viario che collega i comuni di
Pimonte e Castellammare di Stabia SP 179. Rispetto alla Delibera della Commissione
Straordinaria di Castellammare di Stabia contiene maggiori dettagli e ciò consente di
capire la vera strategia messa in campo dal comune di Pimonte. Dalla lettura degli atti
e dalla conoscenza dello stato dei luoghi, nell’area indicata come luogo di “ripristino”,
non si evince nessun asse viario esistente che abbia mai collegato i due comuni.
Dalla cartografia allegata al documento di indirizzo alla progettazione, redatto
dal comune di Pimonte, si evince chiaramente con il colore giallo una strada di progetto
ex novo e non una strada esistente da ripristinare. Infatti, il tracciato si riferisce al
sentiero CAI 334, interessato per circa 230 m.
Dallo stradario della Città Metropolitana di Napoli aggiornato al 2018 la S.P.
179, indicata dal comune di Pimonte come antica arteria di collegamento tra i due
comuni, viene denominata S.P. 179 Agerolina – ed è preceduta dalla S.P. 313
Agerolina. Infatti, esse vennero istituite negli anni sessanta con il D.M. 40971 del 27
agosto 1960 per collegare la frazione di Tralia alla S.S. 366 per Agerola. La S.P. 179,
denominata via Canti, termina sul ponte di confine tra i due comuni.
Dalla descrizione dettagliata desunta dallo stradario della Città Metropolitana di
Napoli si evince che la Città di Castellammare di Stabia non sia minimamente
interessata dal passaggio della S.P. 179, che invece è collegata alla S.S. 366 Agerolina
passando dalla S.P. 313, interamente nel comune di Pimonte. Quindi non è mai esistito
alcun collegamento stradale tra i due comuni, tra la S.P. 179 e via Tuoro a Monte
Coppola. L’unica strada, se così si può definire, che raggiunge il ponte sul Rio
Carcarella e quindi via Canti, ha origine dalla frazione di Privati in Castellammare di
Stabia ed è denominata via comunale Pimonte. Essa è una strada strettissima, a tratti
ancora una mulattiera, e ricade interamente sul territorio stabi
ese. Al documento
redatto dal comune di Pimonte sono allegate due foto che ritraggono lo stato dei luoghi
delle aree pavimentate riferite all’incrocio tra via Canti, via Comunale Pimonte e il
sentiero CAI 334, l’altra riguarda l’incrocio di via Tuoro a Monte Coppola con il
sentiero CAI 334. Il documento è carente della documentazione fotografica che ritrae
il sentiero CAI 334, completamente sterrato e di larghezza ridotta, tale da consentire
solo il passaggio ciclopedonale. Esso ricade interamente nel territorio di
Castellammare di Stabia.
Lo stesso P.U.T. Legge 35/87, a proposito della viabilità minore, quale andrebbe
considerata ai sensi del Titolo IV, art. 23, la realizzazione di strade minori, di larghezza
di m 3,00 (Intera carreggiata tutto compreso) è consentita a condizione che non
rappresenti il collegamento tra due comuni. Diversamente la viabilità principale
dovrebbe avere una carreggiata di 11 m.
Le associazioni del territorio da alcuni anni stanno cercando di valorizzare il
patrimonio naturalistico e storico dei sentieri dei boschi di Quisisana perché grazie
all’istituzione del Museo Archeologico di Stabiae Libero d’Orsi si può avviare il
processo di riqualificazione dell’area delle fontane del Re e dei sentieri dei boschi di
Quisisana. Un luogo non solo naturalistico ma di grande interesse storico, un tempo
chiuso da cancelli che ne impedivano l’accesso carrabile. Da decenni, a causa del
cedimento di via Grottelle, l’area delle Fontane del Re viene attraversata dai veicoli
per ovviare alla chiusura della strada, la quale attualmente costituisce l’unico accesso
per i pochi residenti di Monte Coppola. Nell’area vi abitano una ventina di famiglia,
per cui il transito veicolare per quanto limitato è già molto fastidioso per chi si reca sui
boschi per fare attività sportiva, trekking o semplicemente per passeggiare. La
realizzazione di un collegamento tra via Tuoro a Monte Coppola e via Canti non
sarebbe un ripristino ma una costruzione ex novo. Significa trasformare il sentiero CAI
334 in una strada carrabile per circa 230 m. Ciò provocherebbe un incremento del
traffico veicolare dei residenti di Pimonte e dei pendolari, il che significa un incremento
del traffico veicolare già attualmente insufficiente per i pochi residenti. Riteniamo che
dal punto di vista paesaggistico si provocherebbe un danno irreversibile alla
vegetazione e all’avifauna, la tranquillità dei luoghi verrebbe minata e il paesaggio
completamente alterato, non saranno sufficienti opere di ingegneria naturalistica per
riparare al danno ambientale. I boschi di Quisisana non sono una semplice area verde
ma un luogo di storia, e come cittadini stabiesi siamo chiamati a preservarla. Ma se il
danno principale lo ricevono gli abitanti di Castellammare di Stabia nel cui territorio
ricade l’intero progetto, il danno di riflesso si ripercuote su tutta la collettività, perché
il patrimonio boschivo e l’ambiente sono un patrimonio universale. Le fontane del Re,
rappresentano la testimonianza storica della presenza dei Borbone a Castellammare di
Stabia e versano in completo stato di degrado. Sarebbe stato auspicabile che
l’amministrazione stabiese reperisse delle risorse per la cura dei sentieri, compreso
quello dell’acquedotto borbonico, delle Fontane del Re e di una manutenzione generale
del Parco. Si sta minimizzando la gravità del progetto parlando di “ripristino” di una
strada che non è mai esistita, in quanto come già detto si tratta di un sentiero del CAI
che consente agli appassionati della montagna di raggiungere i sentieri dei monti lattari.
Pertanto invitiamo il Commissario Straordinario Dr Raffaele Cannizzaro, firmatario
dell’accordo con il comune di Pimonte, a riconsiderare l’opportunità di realizzare
un’opera che avrebbe un forte impatto sull’ambiente, oltre alla trasformazione di 230
m del sentiero CAI 334 in una strada ex novo che farebbe convogliare il traffico
intercomunale attraverso i boschi di Quisisana. Infine, per le motivazioni esposte
riteniamo che il Decreto della Regione Campania e le conseguenti Delibere emesse dai
due comuni interessati siano viziate da un errore, non si tratta del ripristino di una strada
esistente ma della realizzazione di una strada ex novo sul tracciato di un sentiero del
CAI.