L’acqua San Giacomo torna ufficialmente “potabile”. L’esito delle analisi effettuate sul campione prelevato una settimana fa dalla fonte situata nel centro storico stabiese ha rilevato l’assenza di batteri sopra soglia. Una dato che consente, di fatto, di autorizzare nuovamente la mescita dell’acqua dalla storica fonte, riaperta un anno fa dall’amministrazione Cimmino dopo dieci anni di degrado.
Le analisi recenti, in particolare, hanno evidenziato una presenza di ammonio pari a 0,05 mg/l, a fronte di un limite massimo di 0,5 mg/l. Il parametro anomalo, dunque, ormai rappresenta soltanto un lontano ricordo, a seguito dei lavori effettuati per la riparazione della tubatura in cui si era verificata la stagnazione dell’acqua della fonte San Giacomo, contestuale ai lavori effettuati per la manutenzione del manto stradale prospiciente alla fontana. La successiva sanificazione, programmata dai tecnici comunali, aveva poi eliminato definitivamente l
e impurità, come emerge dalle analisi che hanno certificato la conformità ai limiti previsti dalle normative vigenti. Risolto il contrattempo per l’acqua San Giacomo, sta per partire il countdown anche per l’acqua Acidula e l’acqua della Madonna, per le quali le analisi avevano evidenziato una presenza di nichel sopra i limiti consentiti.
All’esito di un sopralluogo effettuato dall’ufficio tecnico, erano emerse non poche criticità relative all’impianto, la cui manutenzione risaliva ormai a diversi decenni fa. E il sospetto di sversamenti alla sorgente ha anche fatto scattare ulteriori indagini per verificare se sussistono ipotesi di scarichi abusivi. I lavori di riqualificazione dell’impianto sono stati approvati e sono prossimi ad essere appaltati, per riconsegnare agli stabiesi le due fonti senza alcun rischio per la salute pubblica. E certificare nuovamente per Castellammare l’appellativo di Città delle Acque.