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Gragnano - Zero idee per la riqualificazione del carcere

I consiglieri di opposizione: «A distanza di due anni non esiste un progetto per la riqualificazione del carcere di via Petrelloni».

Quattro minorenni nei giorni scorsi si sono intrufolati all’interno del carcere abbandonato di Gragnano postando poi i video sui social. Un episodio che ha fatto molto discutere e che, inevitabilmente, accende i riflettori sulla situazione critica della struttura penitenziaria di via Petrelloni e sull’assenza di una programmazione concreta di riqualificazione dell’area.

I quattro ragazzi hanno documentato illegalmente lo stato di abbandono ed incuria in cui versa l’ex casa circondariale, la cui gestione, a conclusione di un lungo iter burocratico iniziato nei primi anni duemila, è passata dal Demanio Statale al patrimonio comunale.

L’acquisizione della struttura avrebbe sicuramente rappresentato un fattore positivo di crescita e di rilancio per la città, considerata la volontà di trasformare la struttura in un polo enogastronomico volto a favorire ed incentivare lo sviluppo delle imprese locali e dei nostri prodotti tipici.

«All’unanimità si votò la deliberazione comunale per dare mandato al Responsabile del Settore Urbanistica e Tutela Paesaggistica di attivare una procedura di evidenza pubblica mediante pubblicazione di un bando, finalizzata ad acquisire "Manifestazioni di interesse" per l'utilizzo quale sede di attività produttive, di parte della struttura di proprietà comunale sita in via Petrelloni» ricordano i consiglieri di opposizione del gruppo Uniti per Gragnano. «Purtroppo la manifestazione di interesse è andata deserta e a distanza di un anno e mezzo all’orizzonte non si vedono progetti o quantomeno idee per riqualificare l’area e realizzare gli obiettivi prefissati».



«La manifestazione di interesse andata deserta – incalzano i consiglieri Patrizio Mascolo, Silvana Somma, Anna Delle Donne, Giovanni Sorrentino, Antonio De Angelis e Salvatore Castrignano -  non rappresenta un unicum, in quanto in questi due anni in più occasioni abbiamo assistito a bandi deserti per colpa di offerte poco allettanti per i privati, come ad esempio per quanto riguarda la gestione del chiostro di Piazza Aldo Moro, il cui bando è andato deserto per ben tre volte. La domanda per i privati spesso è anti-economica e poco allettante e li disincentiva a mettersi in gioco per l’aggiudicazione del bando pubblico».

E sulla questione carcere, quindi, chiedono all’Amministrazione Comunale ed all’assessore competente in materia «se esiste all’orizzonte un progetto reale e fattibile di riqualificazione dell’area oppure se sarà un’altra occasione persa per la città. Se vi è la volontà reale dell’Amministrazione di realizzare qualcosa di concreto e fattibile, siamo pronti a sederci ad un tavolo e valutare un ventaglio di soluzioni plausibili in grado di riqualificare realmente la struttura e porre fine a questo stallo durato troppi anni».


venerdì 14 settembre 2018 - 12:46 | © RIPRODUZIONE RISERVATA | data stampa: 24/04/2024