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Cronaca

Castellammare - Agguato nella sala giochi, l'ordine è partito da Scanzano. Il 17enne in missione per uccidere

Il destinatario dello sparo ha rischiato davvero di morire. Sarebbe bastato che quel proiettile lo perforasse pochi centimetri più su e la sua vita sarebbe stata compromessa.

di Giancarlo Esposito

Non fu una bravata, ma l'esecuzione di un ordine partito da Scanzano. L'agguato del 21 gennaio scorso all'interno di una sala giochi di Corso Vittorio Emanuele era mirato ad uccidere. Quel proiettile partito dalla pistola impugnata dal 17enne I.C. avrebbe dovuto ferire mortalmente il 20enne C.C., che se l'è cavata con l'asportazione della milza. Una rissa poco prima poteva essere il preludio di una tragedia, ma l'episodio non è passato certamente inosservato, diventando il momento culminante di una catena di eventi che hanno messo a soqquadro la città. Alla ribalta c'è una nuova generazione di malavitosi, a cui i grandi capi hanno indicato le istruzioni, consegnando nelle loro mani anche le armi per far male.

La vicenda è tuttora nel mirino della Procura di Torre Annunziata, che ha passato il caso all'Antimafia, che sta valutando se dietro a quel tentato omicidio si nasconda una guerra per il controllo del territorio. Il 20enne ha rischiato davvero di morire. Sarebbe bastato che quel proiettile lo perforasse pochi centimetri più su e la sua vita sarebbe stata quasi certamente compromessa. E nella sua tasca è stato rinvenuto un coltello. Le liti e le bravate hanno ormai lasciato il posto alla degenerazione delle nuove leve, probabili reclute di organizzazioni crminali che trovano terreno fertile nel degrado sociale.


domenica 25 febbraio 2018 - 14:03 | © RIPRODUZIONE RISERVATA | data stampa: 19/04/2024