«Una follia». La definisce così l’ex sindaco Antonio Pannullo l’ipotesi di apertura del PD ad Area Civica in vista delle prossime elezioni comunali. Non va oltre l’ex primo cittadino, trattenendo a stento tutto l’amaro che ancora ha in bocca a seguito della sfiducia proprio dei 4 consiglieri di Area Civica che, con le loro dimissioni, hanno scritto la parola fine sulla consiliatura guidata dal Partito Democratico.
Un’alleanza, quella tra il PD ed Area Civica, proposta da Andrea Di Martino, che pur sottolineando come «sia prima necessario una selezione all’interno della coalizione di Area Civica», ammette che «il PD non può andare avanti da solo». «Con un nuovo progetto politico – dice l’ex vicesindaco a StabiaChannel - , facendo ammenda degli errori del passato e azzerando tutto, è possibile un nuovo patto con Area Civica. Ovviamente dovrà essere fatta una selezione: dovranno essere accolti nella nuova coalizione solamente coloro che rappresentano il centrosinistra. Dovranno essere affrontate tematiche come quelle relative alla camorra, visto che sia Pannullo che i consiglieri ne hanno parlato. Bisognerà avere un rapporto di serietà: dopotutto sono stati raggiunti obiettivi importanti insieme, come la consegna della villa comunale» continua. Per Di Martino, però, l’alleanza sarà possibile solamente limitando il potere del Pd: «E’ risaputo che i consiglieri di Area Civica soffrivano dello strapotere del capogruppo dei Dem. Per questo hanno chiesto un rimpasto a settembre scorso. La decisione di Pannullo di consegnare loro il ruolo di vicesindaco è importante: anche lui condivideva quei pensieri. Purtroppo, in un secondo momento, invece di allargare le porte al resto della coalizione, hanno voluto chiuderle. Ed ecco che l’amministrazione è terminata prima del previsto». «Senza ombra di dubbio – conclude – bisogna chiedere scusa alla città. Successivamente, fatto ammenda con loro, sarà possibile aprire un dialogo. La politica è anche questa: ricomporre una frattura, recuperare agli errori. Selezionando alcuni membri di Area Civica che appoggiano il centrosinistra e rappresentano tanti stabiesi, è possibile creare una nuova coalizione».
«Mai con Area Civica». Netta, invece, la chiusura di Rosario Cuomo, ex consigliere comunale dem ed oggi componente del direttivo del partito.
«Come si può pensare di sedersi intorno allo stesso tavolo con chi, solo qualche giorno fa, ha contributo in maniera determinante alla caduta dell’amministrazione comunale – ci dice Cuomo - Ne va della credibilità nostra e dell’intero partito. Certo che qualcuno potrebbe dire che in politica tutto può accadere, ma in questo momento credo sia assolutamente impensabile credere che alle prossime elezioni si possa nuovamente correre insieme a queste persone. La loro inaffidabilità ha interrotto un percorso costruttivo che si era iniziato e che stava portando i suoi frutti, con una città che stava rinascendo sotto ogni punto di vista. Loro, invece, l’hanno consegnata al commissario, costringendo gli stabiesi a recarsi nuovamente alle urne dopo appena 24 mesi. Tempo perso e che sarà molto faticoso recuperare».
«E’ prematuro parlare di coalizioni». Rincara la dose Rosanna Esposito, ex consigliere comunale del Partito Democratico. «Al momento eventuali accordi potrebbero destabilizzare i cittadini – continua-. Per esperienza vissuta in due occasioni simili, mi sento di affermare che l’entusiasmo di ritornare ad amministrare potrebbe giocare brutti scherzi a danno della città». Per Esposito è opportuno «comprendere gli errori per evitare di ripeterli prima di scegliere con chi andare ad amministrare. Soprattutto per rispetto degli elettori. In questo momento delicato eviterei qualsiasi ipotesi».
Se da una parte, quindi, c’è un gruppo consiliare pronto a fare le barricate contro l’ipotesi lanciata da Di Martino, dall’altra c’è proprio l’ex vicesindaco che tenta di ricucire un rapporto che appare però logoro. In mezzo c’è poi la segreteria del partito che ancora non si è espressa apertamente ma che, ci risulta, stia già cercando di mediare tra queste due opposte posizioni. Un duro lavoro attende dunque Nicola Corrado il cui compito, in una situazione quanto mai complicata come quella attuale, sarà non solo quello di cercare la sintesi politica tra le varie anime del partito, ma anche riuscire a far mettere da parte alcuni rancori personali che aleggiano tra diversi componenti del partito.