Prosegue l'indagine sui vaglia postali clonati a Gragnano che vede coninvolti anche alcune persone dell'hinterland stabiese. La tecnica utilizzata sarebbe stata quella della modifica dei titoli al portatore presentati allo sportello da una banda di falsari. Ad agire, infatti, potrebbe essere stata una vera e propria banda di specialisti falsari ed informatici, probabilmente durante l’invio dei dati alla centrale di Roma. Incertettati i dati, avrebbero poi clonato gli assegni per incassare l'importo dei vaglia sostituendosi ai legittimi proprietari. E questi ultimi, residenti soprattutto tra Gragnano e Castellammare, hanno fatto l’amara scoperta poche settimane fa.
Ovvero quando, recatisi presso gli uffici postali per incassare la somma muniti dei vaglia originali, si sono resi conto che i soldi non c’erano più. Si tratterebbe insomma di una truffa telematica. I truffatori, secondo quanto accertato dalle forze dell’ordine, sarebbero riusciti ad entrare (attraverso il web) in possesso dei dati e dei movimenti dei correntisti delle Poste. Il danno è di circa 10mila euro a vaglia. Visto che sono almeno 10 i casi finiti nella lente d’ingrandimento dei carabinieri, si stima che il danno complessivo possa ammontare intorno ai 100mila euro.