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Cronaca

Castellammare - Casa dell'Ambiente e dell'Impegno Civile, un bene confiscato alla malavita diventa un polo culturale

Il Circolo Legambiente Woodwardia si è aggiudicato il bando di gara indetto dal Consorzio Sole e, grazie alla collaborazione di una serie di partner, creerà un presidio intercomunale per l'educazione ambientale in un appartamento di via Panoramica a due passi dalla roccaforte del clan D'Alessandro.

di Mauro De Riso

Un bene confiscato alla criminalità organizzata nel rione Scanzano si trasforma in un presidio intercomunale per l'educazione ambientale. Il Circolo Legambiente Woodwardia si è aggiudicato il bando di gara indetto dal Consorzio Sole che ha pubblicato il 28 dicembre scorso la determina per l'assegnazione in concessione di alcuni immobili da destinare a progetti con finalità sociali. Tra questi c'è anche l'appartamento di circa 115 mq con annesso garage situato al civico 39 di via Panoramica.

La collocazione è ancor più significativa se si considera che l'immobile si trova a poche centinaia di metri di distanza dalla roccaforte del clan D'Alessandro, nel rione Scanzano, e il Circolo al suo interno porrà le basi per svolgere attività monitoraggio, formazione, attivismo e promozione del territorio. Ma il Circolo Legambiente Woodwardia non opererà da solo, ma si avvarrà supporto di una serie di partner (Associazione Architetti Monti Lattari, Amici della Filangieri, Centro di Cultura Alfonso Maria Di Nola, Centro Giovani Santa Caterina, associazione Carmine Onlus, associazione Funiculart, Legambiente Campania, scuola Panzini, secondo circolo didattico Gragnano) che hanno aderito con entusiasmo al progetto, accollandosi anche parte delle spese di ristrutturazione e manutenzione.



L'Associazione Architetti Monti Lattari, in particolare, andrà a svolgere attività di co-working e crowdfunding, mettendo al servizio della causa l'esperienza e le competenze tecniche dei suoi iscritti, che contribuiranno in maniera fattiva ad un'iniziativa dalla chiara impronta sociale e culturale.

Dal 19 marzo 2014, a seguito di un decreto dell’Agenzia Nazionale per l’Amministrazione e la destinazione dei Beni Sequestrati e Confiscati alla criminalità organizzata (Anbsc), la Città Metropolitana detiene il possesso dell'immobile, per il quale ha anche pagato circa 13mila euro di quote condominiali e lavori di ristrutturazione. L'appartamento era di proprietà di Antonio D’Oriano, figura coinvolta in numerose inchieste della magistratura di Brindisi sul contrabbando. La Casa dell’Ambiente e dell’Impegno Civile punta a diventare un importante polo culturale per le associazioni e i cittadini e un luogo per la progettazione di percorsi formativi e di iniziative mirate a divulgare le tematiche ambientali, oltre che un osservatorio permanente sulle criticità che attanagliano il territorio.


mercoledì 11 gennaio 2017 - 14:13 | © RIPRODUZIONE RISERVATA | data stampa: 19/04/2024