“Napoli-Juve non sarà una partita normale? Beh, in verità ho percepito la stessa cosa anche per le gare contro Atalanta, Verona o Roma. Ci attende una gara dall’altissimo coefficiente di difficoltà, ma che servirà tantissimo per mettere fieno in cascina, ed acquisire sempre più fiducia ed autostima per quanto concerne il nostro percorso”
Parole e musica di Antonio Conte, che sa benissimo come caricare l’ambiente, ma allo stesso tempo fa il pompiere, perché l’enorme differenza in classifica non deve far dire gatto prima di averlo nel sacco.
“La Juve è una squadra forte. Un top club, con una storia importante alle spalle di cui avere profondo rispetto. Parliamo di una società che parte ogni anno con l’obiettivo di vincere, ed anche se al momento ci seguono in classifica a ben 13 punti di distanza, non dobbiamo dimenticare che nella scorsa stagione la stessa Juventus ci ha sopravanzato di ben 18 lunghezze. I bianconeri non hanno ancora perso in campionato, mantengono una striscia positiva aperta di 21 risultati utili, e per la legge dei grandi numeri prima o poi dovranno perdere”.
Il mister partenopeo presenta la gara nei minimi dettagli. Il background della Juventus resta importante, anche se Thiago Motta non è ancora riuscito a dare alla squadra quell’identità capace di riportare il Bologna nella massima competizione europea per club dopo 60 anni. 13 pareggi su 21 gare fanno storcere il naso, con la seconda difesa del campionato (17 reti incassate, peggio soltanto del Napoli capolista che ne ha subite appena 14) a far da contraltare a una linea offensiva capace di mettere a referto soltanto 34 reti.
Antonio Conte confermerà 10/11 della squadra che ha espugnato il Gewiss Stadium con un fantastico 2-3 sull’Atalanta.
Buongiorno è in fase di recupero: ha iniziato a lavorare con la squadra, ma rischiarlo sembrerebbe una forzatura non troppo opportuna. Anche in virtù dell’altissimo rendimento di Juan Jesus nelle 5 gare in cui è stato chiamato a sostituire l’ex Torino, superando a pieni voti il doppio esame Fiorentina/Atalanta. Stop forzato per Olivera, che purtroppo in allenamento ha rimediato un risentimento muscolare. Gli esami strumentali hanno rilevato una lesione distrattiva del muscolo soleo della gamba sinistra, che non gli permetterà di difendere la corsia mancina nella gara più sentita dell’intera stagione. Al suo posto ci sarà Spinazzola, che nonostante le voci di mercato, sta dimostrando di poter dare un contributo importante, come terzino o ala mancina indifferentemente. Dall’altra parte è inamovibile capitan Di Lorenzo, con Rrahmani e Juan Jesus coppia centrale a difesa di Alex Meret. In regia Stan Lobotka scortato da Anguissa e McTominay. Perno offensivo “Big Rom” Lukaku, affiancato dalla corsa di Politano e dai guizzi funambolici di un David Neres in grande spolvero.
Thiago Motta può contare nuovamente su Conceicao, ed avrà a disposizione il neo-acquisto Kolo Muani, in vantaggio su Vlahovic nel ballottaggio per il ruolo di punta centrale. Ancora da sciogliere il dubbio tra Savona e McKennie, con il primo leggermente avanti. Doble pivote formato da Locatelli e Thuram, e poi Conceicao, Koopmeiners ed Yildiz alle spalle di Kolo Muani.
NAPOLI – JUVENTUS
NAPOLI (4-3-3) Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Juan Jesus, Spinazzola; Anguissa, Lobotka, McTominay; Politano, Lukaku, David Neres. All: A. Conte
JUVENTUS (4-2-3-1) Di Gregorio; Savona, Gatti, Kalulu, Cambiaso; Locatelli, Thuram; Conceicao, Koopmeiners, Yildiz; Kolo Muani. All: T. Motta.