Cronaca

Truffa alle Terme, tre licenziati

Falsi ammalati e falsi disoccupati: otto avvisi di garanzia.

di Ciro Saccardi


Licenziamenti e provvedimenti disciplinari ai danni dei dipendenti delle Terme di Stabia ritenuti responsabili di comportamenti controproducenti per l’azienda. L’accusa è di aver presentato falsi certificati di malattia per poter andare a lavorare in centri privati arrotondando lo stipendio. Secondo gli inquirenti, qualcuno tra loro si sarebbe anche finto disoccupato per percepire la relativa indennità. Sono partite ieri mattina, dagli uffici direzionali degli stabilimenti termali del monte Solaro, le lettere che comunicano a otto massofisioterapisti l’adozione di provvedimenti straordinari ai loro danni per aver assunto atteggiamenti ritenuti dannosi per l’economia e l’immagine della società termale. Un’azione punitiva intrapresa lo scorso 29 dicembre, nell’ambito del consiglio di amministrazione presieduto dall’avvocato Luigi Vingiani, affiancato dai consiglieri Salvatore Mascolo e Paolo Di Nola. Una lunga seduta che, sulla scorta di una corposa documentazione, ha portato il direttivo delle Terme di Stabia ad emettere dure sanzioni disciplinari nei confronti di alcuni dipendenti termali, già destinatari di avvisi di garanzia, dopo le denunce dei mesi scorsi scattate in seguito alle lunghe indagini condotte dagli agenti della guardia di finanza e dagli ispettori dell’Inps. Per Salvatore Esposito, Angelo Mascolo e Vincenzo Staiano è così scattata la sospensione dal lavoro e dalla retribuzione per tre giorni, meno grave, invece è stata la sanzione applicata nei confronti di Lucia Annunziato e Catello Coppola, che rimarranno sospesi e se

nza stipendio per un giorno. Ma la vera stangata è arrivata ai danni di altri tre massofisioterapisti, Alfredo Di Somma, Antonio Longobardi e Antonio Maiello, per loro il consiglio di amministrazione ha fissato la massima sanzione disciplinare, licenziamento senza preavviso con risoluzione immediata del rapporto di lavoro. «Riteniamo eccessivo questo provvedimento – spiega Luigi Gargiulo, sindacalista provinciale per l’Ugl Terziario –. I lavoratori, se ritenuti responsabili di comportamenti illegittimi, sono pronti a pagare il loro debito con l’erario e con l’Inps, ma allontanarli definitivamente dal posto di lavoro è assurdo. In una città dove la disoccupazione è galoppante, questi licenziamenti significano mandare altre famiglie in strada». Una posizione condivisa da molti altri lavoratori termali che adesso minacciano lo stato di agitazione. Una situazione critica che verrà discussa martedì nell’ambito di un incontro tra sindacalisti termali e i rappresentanti di Confindustria. Intanto, continua il lavoro degli inquirenti che ha già portato all’apertura di procedimenti penali in corso che vanno dalla truffa all’erario all’evasione fiscale, avviati in seguito alle denunce dei militari che hanno coinvolto 45 persone, individuando 7 evasori totali e 14 falsi disoccupati. Le indagini sono cominciate dopo che erano stati individuati massofisioterapisti e fisioterapisti, dipendenti stagionali delle Terme di Stabia spa, titolari di partita Iva, che dichiaravano falsamente lo stato di disoccupazione per percepire la relativa indennità.


sabato 5 gennaio 2008 - 14.32 | © RIPRODUZIONE RISERVATA

 



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