Prosegue e si rafforza la collaborazione tra la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torre Annunziata e la Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio per l’Area Metropolitana di Napoli nella lotta al saccheggio dei siti archeologici. I due Uffici hanno infatti rinnovato per un ulteriore biennio il protocollo d’intesa già sottoscritto il 6 dicembre 2023, confermando un impegno comune a tutela di uno dei patrimoni culturali più ricchi e vulnerabili del territorio campano.
L’accordo nasce dall’esigenza di garantire sicurezza, conservazione e valorizzazione dei beni culturali, in linea con quanto previsto dal Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio. L’obiettivo è contrastare in maniera sempre più efficace il fenomeno degli scavi clandestini che, da anni, mette a rischio siti di straordinario valore storico, artistico e archeologico presenti nei comuni del circondario del Tribunale di Torre Annunziata.
Considerata l’unicità dell’area sotto il profilo storico, archeologico e paesaggistico, Procura e Soprintendenza hanno deciso di proseguire una collaborazione istituzionale già avviata con risultati significativi. Il protocollo definisce obiettivi comuni e impegni reciproci, puntando su un’azione coordinata e sinergica. In particolare, è prevista l’attivazione di un canale diretto per lo scambio tempestivo
di informazioni e atti, oltre a una cooperazione strutturata nelle attività di tutela.
La Procura si è impegnata a trasmettere rapidamente alla Soprintendenza tutte le notizie relative alla presenza di scavi clandestini, mentre la Soprintendenza fornirà un qualificato supporto tecnico-scientifico alle indagini, assicurando il rispetto degli standard internazionali nelle ricerche archeologiche. Tra le misure previste figura anche la mappatura e il censimento dei siti più colpiti dal fenomeno del saccheggio.
Già in attuazione del protocollo sono in corso importanti interventi sul territorio. A oltre centovent’anni dalle prime ricerche archeologiche di inizio Novecento, la Soprintendenza ha avviato nuove attività di scavo presso la villa romana di Numerio Popidio Floro a Boscoreale. Il sito, oggetto nel tempo di ripetute manomissioni e scavi illegali che ne hanno compromesso la stabilità e il contesto archeologico, è ora al centro di un progetto di recupero con l’obiettivo di sottrarlo all’oblio e restituirlo alla fruizione della collettività.
Un segnale forte, quello lanciato dalle istituzioni, che conferma come la tutela del patrimonio culturale passi anche attraverso una rete di collaborazione efficace tra giustizia e competenze scientifiche, per difendere la memoria storica del territorio dalle minacce della criminalità.