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Tess, oltre un decennio di promesse e fallimenti: ora si chiude l'era Spedaliere

di Gianluca De Martino


Dopo sei anni si chiude l'era di Leopoldo Spedaliere alla guida della Tess. L'avvocato, ex sindaco di Portici, da ieri non è più il presidente dell'agenzia di sviluppo, poltrona alla quale era giunto nel 2005. Spedaliere è rimasto sulla graticola per oltre un anno, dopo il cambio di inquilino a Palazzo Santa Lucia. La vittoria elettorale di Stefano Caldoro ha determinato un ribaltamento degli assetti politici rispetto agli ultimi dieci anni targati Bassolino, così sono iniziate a cadere le prime teste. Ha resistito fino a ieri Leopoldo Spedaliere, già primo cittadino di Portici dal 1996 al 2004, prima della nomina, nel 2005, al vertice della Tess, prima come amministratore delegato e poi come presidente.
La Regione Campania ha optato per una soluzione tecnica per la sostituzione del Consiglio di amministrazione. Escono tre rappresentanti nominati con l'influenza dei partiti, entrano tre dirigenti regionali.
La notizia è stata comunicata ieri pomeriggio, a margine dell'assemblea dei soci, alla quale hanno partecipato anche i sindaci dei Comuni dell'area costiera vesuviana.
La scelta è caduta su tre funzionari della Regione Campania che molto probabilmente traghetteranno il Cda verso un successivo passo: o la nomina di un Consiglio di amministrazione 'politico' oppure la dismissione della società.
Sono sta

ti nominati l'avvocato Fabrizio Niceforo, 44 anni, dirigente del servizio affari penali, amministrativi, stragiudiziali e contabili; al suo fianco un'altra funzionaria laureata in Giurisprudenza, Maria Adinolfi, 63 anni, attualmente coordinatrice dell'area Governo del Territorio, Beni Culturali, ambientali e paesistici dell'Ente di Palazzo Santa Lucia; infine, Raffaella Farina, laureata in Economia e Commercio, oggi dirigente del settore Ricerca scientifica, statistica, controllo di gestione e avanzamento progetti.
Sul tavolo del nuovo Cda ci sarà in primis la vertenza dei lavoratori della Tess, che pochi giorni fa hanno inviato una lettera al presidente Stefano Caldoro, chiedendo maggiori garanzie sul loro futuro occupazionale. In gioco c'è la stessa sopravvivenza dell'agenzia di sviluppo, fondata nel 1994 per la gestione del Contratto d'Area Torrese-Stabiese, promosso per il rilancio economico-produttivo di un territorio che ormai pagava caro in termini di posti di lavoro la dismissione industriale degli anni Ottanta.
La situazione di incertezza si era protratta fino a ieri perché il principale azionista della Tess, la Regione Campania, aveva richiesto vari rinvii della discussione. La scelta di un Cda esclusivamente tecnico potrebbe rappresentare un nuovo tentativo di 'prendere tempo' in attesa di un quadro più chiaro degli equilibri nella maggioranza di Caldoro.


mercoledì 7 settembre 2011 - 9.08 | © RIPRODUZIONE RISERVATA

 



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