"L'impegno italiano in Medio Oriente sarà importante, vedremo che tipo di impegno: può essere la formazione della polizia palestinese, può essere dare un contributo forte all'amministrazione civile". Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani rispondendo ad una domanda dell'ANSA a margine dell'incontro ministeriale del G7 a Niagara-on-the-Lake. "L'Italia sarà sicuramente costruttiva, anche perché organizzeremo la conferenza del Cairo", ha aggiunto. "Abbiamo già deciso di investire 60 milioni di euro per la ricostruzione, i primi 5 inviati mesi fa", ha detto Tajani. "Ci consulteremo con tutti gli interlocutori non anche quelli musulmani".
"Dobbiamo far sì che si consolidi la tregua a Gaza e che arrivino tutti gli aiuti e i beni alimentari alla popolazione" ha aggiunto. "Il nostro inviato è stato in Giordania, a Ramallah, in Israele in Egitto e andrà presto negli Stati Uniti per far sì che l'Italia sia protagonista della fase della ricostruzione e della fase che deve essere quella della pace", ha aggiunto
'La Russia non sta vincendo la guerra, fa propa
ganda'
"L'offensiva russa non è un'offensiva di grandi vittorie. C'è anche molta propaganda. Sono tre anni che dicono che stanno vincendo la guerra e non sono ancora riusciti a vincerla" ha detto Tajani. "Dobbiamo continuare a lavorare per il cessate il fuoco e costringere Putin a venire a più miti consigli", ha sottolineato il titolare della Farnesina.
'La Cina non può dettare il prezzo delle materie prime'
"Non possiamo lasciare che la Cina detti il prezzo delle materie prime, ne va della nostra competitività" ha detto Tajani parlando con i giornalisti a margine della riunione ministeriale del G7
'Dobbiamo trovare un accordo di cessate il fuoco in Sudan'
"Ci auguriamo di arrivare a un cessate il fuoco tra le due parti" ha proseguito Tajani rispondendo ad una domanda sulla crisi in Sudan. "L'Italia sta organizzando aiuti consistenti: un aereo e una nave con materiali per i bambini a arriverà a Port Sudan prima di Natale", ha aggiunto il titolare della Farnesina sottolineando che "dobbiamo parlare anche con degli interlocutori che non so qui presenti come i Paesi del Golfo".