Il Tribunale di Sorrento nella morsa della riforma Cancellieri. Il decreto del Ministro della Giustizia è operativo dal 14 settembre, caos alla sede centrale di Torre Annunziata.
Sul piede di guerra avvocati e comuni cittadini, dopo l'entrata in vigore della riforma della geografia giudiziaria. Chiudono tantissime sedi distaccate in Campania, in seguito agli "accorpamenti" decisi dal Ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri.
Sorrento viene aggregata alla sede centrale di Torre Annunziata, dove è già caos negli uffici per notifiche e adempimenti vari. A manifestare disappunto sono gli avvocati della penisola sorrentina molti dei quali, in coda presso gli uffici torresi nei giorni scorsi, hanno passato ore ed ore in attesa di una notifica. La situazione rischia di peggiorare se non si fa immediatamente un passo indietro sulla riforma, che nel breve periodo non condurrà - secondo la classe forense - a nessun beneficio.
La volontà di deflazionare i processi sta anzi producendo effetti indesiderati. Primi ad esser danneggiati dal cambiamento sono i cittadini che domandano giustizia. «Si tratta di una denegata giustizia - afferma l'avvocato Luigi Alfano, fra i legali più impegnati e ardenti nella lotta contro la riforma a Sorrento - dal momento che un cliente è costretto, per assistere alla propria udienza davanti al giudice, a fa
re delle trasferte in posti lontani, con tutti i problemi legati al trasporto pubblico ed alle eventuali calamità naturali. Non è accettabile tutto ciò in un Paese civile!».
Il nodo delle notifiche è solo un aspetto della riforma della giustizia. Molti legali lamentano anche disagi legati al trasferimento dei fascicoli d'ufficio da una sede all'altra, problema di tutta Italia. Inoltre bisognerebbe informatizzare le procedure di notifica e altri simili adempimenti, magari dotando gli studi professionali di piattaforme informatiche sicure e di tecnologie idonee.
Il problema a monte risiede però nell'enorme arretrato del contenzioso civile. Cause pendenti da anni davanti ai tribunali "di provincia" rischiano il congelamento, in attesa della risoluzione delle controversie più urgenti. L'incertezza e la lungaggine dei processi rischiano così di aumentare anziché diminuire a favore dei cittadini. Questo è in sintesi l'aspetto drammatico della vicenda, in cui Sorrento perderà certamente il suo unico presidio di giustizia e legalità. Quale sarà il destino del plesso di via degli Aranci non è ancora chiaro.