Mancano ormai pochi giorni al ballottaggio previsto per domenica 4 e lunedì 5 ottobre, che decreterà il primo cittadino che succederà a Giuseppe Cuomo nell’ufficio più prestigioso di Piazza Sant’Antonino. Il Coraggio di Cambiare: questo lo slogan coniato da Massimo Coppola, leader della prima tornata con il 40,76%, segno che le idee di un Modello Sorrento per riscattare l’orgoglio dei sorrentini fa sempre più proseliti tra i cittadini che vogliono scrivere una nuova pagina di storia.
Facciamo un piccolo passo indietro: è stata e per un’altra settimana sarà una campagna elettorale molto diversa dal solito. Senza comizi in piazza, ma entrando in contatto con elettori e sostenitori attraverso un utilizzo più forte dei social. Che esperienza è stata?
“Un’esperienza unica ma al contempo necessaria visto l’andamento dei contagi nella nostra regione. Un modo diverso e per certi aspetti più diretto che mi ha tenuto in contatto con i cittadini soprattutto durante il lockdown quando in tanti mi scrivevano chiedendo aiuto o consigli. Anche attraverso le moderne tecnologie è possibile arrivare al cuore diretto dei problemi spiegando ai cittadini cosa intendo fare”.
Al primo turno sei risultato il candidato più votato dai sorrentini superando il 40%. Sorpreso o respiravi nell’aria un vento diverso?
"Quando le idee giuste camminano sulle gambe giuste tutto è più facile. Non a caso il nostro motto ‘il coraggio di cambiare’ dimostra questa volontà di rinnovare e innovare. Il primo turno ha promosso questo desiderio di cambiamento in atto"
Le urne hanno evidenziato un risultato che non va sottovalutato, ovvero gli oltre 400 voti in più rispetto alle 4 liste che ti hanno sostenuto. Lo ritieni un attestato di fiducia importante, per certi versi trasversale che ha fatto convergere tante preferenze grazie all’opportunità offerta dal voto disgiunto?
“È un risultato che può far piacere, e di questo non posso far altro che provare soddisfazione, perché vuol dire che i cittadini hanno capito la mia presa di distanza da certe vecchie logiche e hanno deciso di supportarmi. Quello che conta però è il lavoro di squadra e il programma che portiamo avanti. Il risultato è certamente un atto di fiducia ma anche di spinta a scrivere una pagina nuova della storia della nostra Sorrento”.
Uno degli slogan della tua campagna elettorale è "Modello Sorrento". Da dove nasce questa idea e perchè Sorrento ha bisogno di essere un modello?
“Il Modello Sorrento è quello che deve portare la nostra città a tornare a primeggiare sui mercati nazionali e internazionali. È un'idea precisa, una visione di come vogliamo che sia Sorrento nei prossimi anni. Una città viva, basata sul turismo e sul nostro tessuto produttivo con i nostri tesori, le nostre peculiarità da far emergere attraverso una precisa campagna di promozione e valorizzazione delle nostre bellezze.”
Emergenza sanitaria e crisi del turismo. C’è stata finora poca attenzione per queste problematiche che toccano gran parte dei cittadini?
“I mesi del lockdown hanno dimostrato a tutti l’inadeguatezza della passata gestione. Quei mesi hanno dimostrato l’importanza di un’adeguata politica orientata alla prevenzione oltre che una gestione più attenta per le politiche del lavoro. Il turismo in questo contesto ha subito perdite considerevoli: tra le prime iniziative che intraprenderò c’&egra
ve; appunto la convocazione degli stati generali del turismo per programmare già da ora la stagione 2021”
Tra i punti nevralgici della tua campagna c'è quello di una Sorrento più ecosostenibile. Ci puoi dire cosa intendi?
"Abbiamo la necessità di dare alla città una visione diversa, una svolta concreta partendo dalla quotidianità, incentivando la raccolta differenziata e creando un paradigma tutto nuovo: i rifiuti possono essere risorsa. Città ecosostenibile significa realizzare un Piano Energetico Comunale e costruire, riorganizzare il traffico, allargare la Ztl, linee di trasporto pubblico a impatto zero e incentivo all’utilizzo di bici e mezzi elettrici ma anche costruire un nuovo piano di mobilità che riguardi tutta la Penisola. Tutela dell’ambiente ma anche una città su misura per il cittadino attraverso la tutela della salute. Tra le iniziative che intraprenderemo c'è anche l’installazione di una centralina fissa per la misurazione della qualità dell’aria ci consentirà di avere sotto controllo gli agenti inquinanti".
È stata una campagna elettorale diversa ma al contempo caratterizzata da momenti di scontro con accuse ricevute dalla controparte. Come rispondi a tutto questo?
"Lo ribadisco: alle campagne d'odio rispondo con l'entusiasmo e la passione delle tante persone che credono nel nostro progetto. Sono emerse molte bugie sul mio conto ma per fortuna mancano pochi giorni al voto e non rivedremo mai più questi soggetti che offendono ogni giorno l'intelligenza dei sorrentini".
Dopo aver incontrato entrambe le delegazioni, Marco Fiorentino ha riconosciuto ufficialmente la tua linea come quella del cambiamento e della discontinuità. Che tipo di confronto è stato?
“Un confronto basato sul rispetto reciproco. Il nostro programma è inclusivo e il nostro progetto guarda esclusivamente a Sorrento libera da padrini e parentele discutibili. Chiunque condivide questa idea è il benvenuto”.
Quale sarebbe la prima cosa che faresti qualora diventassi sindaco?
"Per prima cosa convocherò gli stati generali del turismo per ascoltare le categorie programmando già da ora la stagione turistica 2021 e lanciare la candidatura di Sorrento capitale della Cultura 2024. Queste iniziative sono fondamentali per essere attrattivi sui mercati nazionali e internazionali presentando il ‘brand Sorrento’ e tornando ad essere pienamente competitivi. E' il fulcro del 'Modello Sorrento'.
Perché i cittadini dovrebbero scegliere te? Cosa rappresenti rispetto al tuo antagonista?
"Perché il nostro movimento nasce dal basso, sarò il sindaco di tutti e non, come chi mi ha preceduto, il sindaco di pochi. La mia candidatura nasce proprio con l'intento di liberare Sorrento da questi interessi clientelari che non hanno fatto altro che allontanare i cittadini dalla politica. Trasparenza dovrà essere la linea guida della mia azione amministrativa, renderemo il Comune una 'casa di vetro' attraverso la partecipazione riconoscendo dignità a tutti".
Cosa significherebbe per te essere sindaco di Sorrento?
"Innanzitutto un grande orgoglio e privilegio, quello di rappresentare la mia terra, le mie radici, la nostra storia. La consapevolezza di poter scrivere una nuova pagina della storia del nostro Comune e di poter dare una svolta concreta ad una politica per troppo tempo schiacciata sugli interessi di pochi. Essere sindaco per me significa far tornare la gente al centro dell'azione amministrativa".