Dopo quasi quattro mesi trascorsi in carcere, Massimo Coppola, ex sindaco di Sorrento, ha lasciato la cella del carcere su disposizione del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Torre Annunziata. Da oggi, per lui, scatteranno gli arresti domiciliari. La decisione arriva a seguito di un nuovo interrogatorio davanti agli inquirenti, che continuano a scavare nel cuore del cosiddetto “Sistema Sorrento”, l’inchiesta che ha travolto la costiera e portato alla luce un presunto meccanismo illecito di appalti truccati, tangenti e favoritismi.
Massimo Coppola, arrestato il 16 luglio scorso, è una delle figure centrali dell’indagine coordinata dalla Procura di Torre Annunziata, in collaborazione con la Guardia di Finanza locale e il nucleo di Massa Lubrense. Il suo nome, tuttavia, era già balzato agli onori delle cronache due mesi prima, il 20 maggio, quando fu arrestato in flagranza durante una cena con un imprenditore assegnatario del servizio di refezione scolastica.
Secondo l’accusa, quella sera Coppola avrebbe intascato una mazzetta insieme a un suo stretto collaboratore. A incastrarlo furono i finanzieri, grazie a un blitz organizzato dopo le rivelazioni dell’imprenditore, il quale denunciò di essere stato vittima di continue richieste di denaro in cambio di favori e appalti.
Difeso dagli avvocati Giovanni Pane e Salvatore Larosa, l’ex primo cittadino si è sempre dichiarato estraneo ai fatti, ma le indagini – avviate nel 2022 – hanno delineato un quadro inquietante: una rete articolata di politici, funzionari pubblici e imprenditori, accusati di ave
r gestito in maniera illecita numerosi appalti comunali. In totale, sono 16 le misure cautelari eseguite nel corso dell’operazione di luglio, alcune delle quali già alleggerite dal Tribunale del Riesame.
Tra i personaggi chiave dell’inchiesta anche Raffaele Guida, noto come “Lello il Sensitivo”, considerato dagli inquirenti il braccio destro di Coppola. Anche lui è attualmente ai domiciliari e, secondo fonti investigative, avrebbe iniziato a collaborare con gli inquirenti, rilasciando dichiarazioni che potrebbero aprire nuovi scenari e alimentare ulteriori sviluppi nell’inchiesta.
L’arresto di Coppola e la tempesta giudiziaria che ne è seguita hanno avuto effetti immediati e profondi sulla vita politica cittadina: a fine maggio, ben 11 consiglieri comunali su 16 hanno rassegnato le dimissioni, portando al commissariamento del Comune di Sorrento. Un colpo durissimo per una città simbolo del turismo internazionale, che ora si ritrova nell’occhio del ciclone mediatico e giudiziario.
Il futuro resta incerto. La magistratura continua il suo lavoro per fare piena luce su un sistema che, se confermato, rappresenterebbe un grave tradimento della fiducia pubblica. Intanto, a Sorrento, il clima è ancora sospeso tra sgomento e attesa, con una comunità che guarda con apprensione al proseguimento delle indagini e a un'immagine cittadina profondamente scalfita.
L’inchiesta è tutt’altro che chiusa. L’ombra del “Sistema Sorrento” resta ingombrante. E la verità, quella completa, deve ancora venire a galla.