Cronaca

Sorrento - Maestri d'ascia: nel porto di Marina Piccola un'arte che non vuole scomparire

Il cantiere Tramontano, unico superstite, rischia lo sfratto.


Una volta era un mestiere di rilievo nei vecchi cantieri navali, nei quali le imbarcazioni erano ancora costruire prevalentemente in legno; ora la carpenteria navale, si basa principalmente sulla vetroresina. Ma l'antico mestiere di "lavorare il legno" non è scomparso, almeno a Sorrento, nel borgo di Marina Piccola, sede anche dell'attuale porto turistico della città del Tasso; ancora resiste alle intemperie, è proprio il caso di dirlo, il maestro d'ascia Antonio Tramontano, almeno fin quando non si concluderà l'iter giudiziario che vede i proprietari del "monazero" intenzionati ad utilizzare l'immobile per altri scopi.
Lo storico monazero, sopravvissuto anche ad alcune alluvioni, dove negli anni sono state effettuate opere di costruzione, manutenzione, riparazione e restauro di storici gozzi e lance sorrentine, si può considerare, a ragione, un vero e proprio monumento storico della carpenteria sorrentina; ultima testimonianza di una tradizione marinara che non vuole morire.
Un

museo, è proprio questo il sogno del maestro Tramontano, che da garzone rilevò poi l'attività nel lontano 1982, spendendo tutta la sua vita in questo luogo di lavoro e passione, insieme con le "barchette sorrentine" frutto della sapiente opera manuale; questa l'idea, almeno per evitare che, all'esito del procedimento giudiziario di sfratto, questo piccolo luogo della memoria storica sorrentina diventi l'ennesimo locale o esercizio commerciale.
La speranza è che l'ultima testimonianza di arte marinaresca del porto di Sorrento, non venga posta nel dimenticatoio: un desiderio per rendere il "monazero" un vero e proprio sito culturale a disposizione della città e dei turisti, come testimonianza del lavoro dei maestri d'ascia sorrentini.
Un'occasione che il Comune di Sorrento, con il Sindaco titolare della delega alla cultura e l'assessorato al demanio non dovrebbero farsi sfuggire, magari cercando di trovare una soluzione di mediazione con i proprietari, per evitare che si perda l'ennesimo pezzo di storia della nostra penisola.


venerdì 1 giugno 2012 - 12.26 | © RIPRODUZIONE RISERVATA

 



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