Cronaca

Sorrento - Costituito il comitato che affiancherà don Luigi Prisco nei lavori di restauro della basilica di Sant'Antonino

Saranno sette i componenti del team che affiancherà il rettore

di Luigi Stinga


Saranno sette i componenti del comitato che affiancheranno il rettore, don Luigi Di Prisco, nel restauro della basilica di Sant'Antonino. Si tratta di Nino Alfaro, Luigi Apreda, Costantino Astarita, Baldo Liguoro, Franklin Picker, Antonino Pollio e Antonino Stinga. Il gruppo di lavoro si concentrerà sulle iniziative utili ad eseguire le opere programmate, ottenere finanziamenti e riportare al suo antico splendore uno dei più importanti luoghi di devozione della città. I lavori procederanno con la formula del cantiere aperto, con la basilica dedicata al santo patrono sempre visitata dai fedeli. Intanto, sotto le direttive della Soprintendenza ai Beni Artistici di Napoli e il coordinamento tecnico dell'architetto Guido Coluccio, un primo intervento ha riportato alla luce tracce di un passato che il tempo e l'incuria avevano tenuto finora nascosto. Nella cripta, dove sono depositate le spoglie di Sant'Antonino, luogo di inizio dei lavori preliminari, ai lati della scala di risalita, è riapparsa un'opera del maestro pittore dell'epoca. È l'immagine, riprodotta sul muro, di come appariva la cappella del succorpo: l'altare e la statua del santo, mentre ai piedi del sacello, un vescovo ammira con stupore un uomo, probabilmente oggetto di un miracolo, ed una giovane donna che grida, alzando le braccia, la sua meraviglia. Un toccante gioco di specchi dal profondo significato per ricordare che ci si trova davanti alla tomba di Sant'Antonino, dove l'uomo ha ottenuto il suo miracolo con l'intercessione del patrono. Le opere di restauro rigua

rdano anche i sei medaglioni con i santi che adornano la cripta. I lavori stanno restituendo tutta la loro bellezza ai volti, alle profondità di prospettiva e a colori vividi delle tele di Carlo Amalfi. Il sapiente restauro fa già comprendere come maestri, artisti e artigiani, utilizzando mezzi che oggi fanno sorridere, riuscirono a catturare l'ammirazione dei credenti e a fortificare l'immanenza del divino. Il restauro della basilica del patrono, in questo modo, diventa anche preziosa testimonianza del secolare rapporto tra la città e il suo patrono. Il rapporto è tuttora intenso: i lavori sono finanziati, in primis, con le offerte raccolte dei fedeli, in quanto il tempio dedicato a Sant'Antonino resta uno dei simboli dell'identità dei sorrentini. Proprio queste riflessioni hanno stimolato il nuovo rettore, don Luigi Di Prisco, a muovere i primi passi del suo mandato proseguendo le procedure intraprese dal suo predecessore, don Giuseppe Esposito, per l'esecuzione dei lavori oggi in corso. Intanto, in questi giorni, è in esposizione uno dei dipinti, oggetto di restauro, che ritrae San Valerio. Don Luigi Di Prisco ha voluto proporre l'iniziativa in linea con l'arte del barocco, attualmente in voga in Campania. Il quadro è opera di Carlo Amalfi, realizzato con altri sei ovali che ritraggono i santi Gennaro, Nicola, e i patroni di Sorrento, Attanasio, Valerio, Renato e Baccolo, per il succorpo e in forma di bozzetto per la sacrestia della stessa basilica, negli ultimissimi mesi della sua lunga vita da ottantenne.


venerdì 16 aprile 2010 - 10.27 | © RIPRODUZIONE RISERVATA

 



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